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Bibliografia

Ultimi inserimenti

Indagini sullo svernamento della forma sessuata dell' agente dell' oidio della vite (Uncinula necator).

Anno:1996

Autori:Viccinelli R., Brunelli A., Berti L.

Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 311 - 316. N°-

Non si sono mai verificate, nell'arco di un quadriennio delle infezioni prima della fioritura. L'infezione iniziale era provocata dalle forme svernanti sul ceppo mentre quelle rimaste sulle foglie a terra erano scarsamente vitali.

Indagine sull'epidemiologia dell' oidio della vite (Uncinula necator) su alcuni vitigni in Piemonte.

Anno:1996

Autori:Cravero S., Scapin I., Morone C., D' Angelone C., Rabino M.

Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 303 - 310. N°-

La prova ha visto comparire gli attacchi da oidio a partire dalla fioritura e una intensificazione degli stessi a partire dall'allegagione per poi attenuarsi negli stadi successivi. Da ciò si può prendere spunto per la razionalizzazione degli interventi

Controllo della contaminazione da fitofarmaci nell'ambito di un sistema qualità per la gestione della vitivinicoltura.

Anno:1996

Autori:Cavanna S., Galli A., Molinari G.P.

Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 17 - 24. N°-

Le analisi effettuate con lo scopo di ricercare sull'uva, nel mosto e nel vino i residui di cymoxanil, esaconazolo, penconazolo, vinclozolina, metalaxyl, benalaxyl, procimidone e ditiocarbammati hanno evidenziato valori sempre inferiori a quelli prescritti dalla legge e comunque variabili in funzione delle tecniche operative.

Indagini sulla germinazione delle oospore di Plasmopara viticola in Emilia Romagna e Marche.

Anno:1996

Autori:Gherardi I., Collina M., Brunelli A., Adani N.

Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 239 - 246. N°-

La percentuale e i tempi di germinazione delle oospore di Plasmopara viticola, sono state influenzate dalle caratteristiche meteoclimatiche della zona di svernamento e in particolar modo dalla pluviometria più che dalle temperature.

Verifica della durata del periodo di incubazione di Plasmopara viticola in vigneto.

Anno:1996

Autori:Vercesi A., Cucchi A., Rho G., Sancassani G.P., Bisiach M.

Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 231 - 238. N°-

La durata del periodo di incubazione verificata dopo inoculo in provincia di Verona si è dimostrata corrispondente a quella ipotizzata da Goidanich su foglia mentre su grappolo è risultata essere maggiore del previsto, specie nelle prime fasi fenologiche.

Switch (cyprodinil + fludioxonil): nuovo fungicidaantibotritico per la difesa della vite e delleorticole. Risultati della sperimentazione in campo

Anno:1996

Autori:Liguori R., Casola F., Bassi R., Saporiti M., Filì V., Filippi G., Lòpez J.A.

Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 139 - 144. N°-

Il nuovo fungicida non presenta resistenza incrociata con i principi attivi tradizionali ed il suo vasto spettro d'azione ne fa un prodotto da impiegarsi all'interno di una strategia di prevenzione dei fenomeni di resistenza per trattamenti su vite e orticole.

nell'ambito di un sistema qualità per la gestione della vitivinicoltura.

Anno:1996

Autori:Cavanna S., Galli G., Molinari G.P.

Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 17 - 24. N°-

I livelli di residui di principi attivi e metalli pesanti su uve, mosti e vini di sei aziende prese come campione, sono risultati fortemente influenzati dalla gestione aziendale ma mediamente sono al di sotto dei limiti massimi dettati dalle Ordinanze Ministeriali.

Industria analcolici in Italia.

Anno:1996

Autori:Anonimo

Rivista:Industria delle Bevande, 2, 49 - 54. N°-

Nell'industria degli analcolici, ed in modo particolare quelli addizionati di anidride carbonica, si sta assistendo ad un'incremento considerevole grazie anche all'apertura dei mercati dell'Est europeo.

Determinazione dell' acidità totale nei vini -confronto fra metodo ufficiale CEE e metodo automatico.

Anno:1996

Autori:Da Porto C., Giomo L., Longo M., Anichini P., Licit L.

Rivista:Industria delle bevande, 2, 1 - 4. N°-

Dalla prova emerge una sovrastima di circa 1g/l di acido tartarico del metodo continuo rispetto al metodo CEE dovuta forse all'interferenza dei polifenoli ovviabile con una taratura mediante vino + acido tartarico invece che con soluzione acquosa.

L' O.I.V. dice sì all'osmosi inversa per l' arricchimento.

Anno:1996

Autori:Camilla V.

Rivista:L'Enotecnico, 1/2, 17. N°-

Il procedimento di osmosi inversa è stato accettato dall'O.I.V. per l'arricchimento in alcol del vino in quanto elimina soltanto l'acqua senza modificarne le caratteristiche organolettiche. I limiti di questo procedimento sono legati al notevole costo operativo.