I motivi della diffusione ancora attuale del legno come sostegno della vite sono da ricercarsi nei suoi pregi, in grado talvolta di sopperire al principale, importante aspetto negativo, rappresentato dalla deperibilità.Per l'ottenimento dei pali si può impiegare il tronco come tale, scelto di sezione idonea in base agli impieghi: 6-10 cm di diametro per i sostegni di mezzeria e 10-18 cm per quelli di testata. In tal caso, è importante disporre di essenze con un elevato rapporto durame / alburno, oppure per quelle che lo consentono, procedere ad idonee impregnazioni per favorirne la durata nel tempo. (APPROFONDIMENTO SULLE ESSENZE LEGNOSE).
Quando i pali vengono ricavati da grossi tronchi (bongossi, bangkirai, robinia, sequoia, ecc.), si deve procedere alla segagione, con la formazione di assi dello spessore voluto.
I pali ottenuti dall’intero tronco vengono scortecciati con macchine apposite, che eseguono un lavoro rapido e preciso, operando in continuo.
I pali di legno, utilizzati da sempre, nonostante abbiano il problema della deperibilità sono ancora attuali, per il loro positivo impatto ambientale e per la resistenza ai colpi di vento e il loro buon adattamento alla vendemmia meccanica.