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DataSource::describe() - CORE/cake/libs/model/datasources/datasource.php, line 241
DboMysql::describe() - CORE/cake/libs/model/datasources/dbo/dbo_mysql.php, line 185
Model::schema() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 826
Model::setSource() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 708
Model::__construct() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 356
ClassRegistry::init() - CORE/cake/libs/class_registry.php, line 128
Controller::loadModel() - CORE/cake/libs/controller/controller.php, line 446
SiteController::beforeFilter() - APP/controllers/site_controller.php, line 15
Dispatcher::dispatch() - CORE/cake/dispatcher.php, line 228
[main] - APP/webroot/index.php, line 84
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DboMysql::describe() - CORE/cake/libs/model/datasources/dbo/dbo_mysql.php, line 185
Model::schema() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 826
Model::setSource() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 708
Model::__construct() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 356
ClassRegistry::init() - CORE/cake/libs/class_registry.php, line 128
Model::__constructLinkedModel() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 592
Model::__createLinks() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 565
Model::__construct() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 357
ClassRegistry::init() - CORE/cake/libs/class_registry.php, line 128
Model::__constructLinkedModel() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 592
Model::__createLinks() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 565
Model::__construct() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 357
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DboMysql::describe() - CORE/cake/libs/model/datasources/dbo/dbo_mysql.php, line 185
Model::schema() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 826
Model::setSource() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 708
Model::__construct() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 356
ClassRegistry::init() - CORE/cake/libs/class_registry.php, line 128
Model::__constructLinkedModel() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 592
Model::__createLinks() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 565
Model::__construct() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 357
ClassRegistry::init() - CORE/cake/libs/class_registry.php, line 128
Model::__constructLinkedModel() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 592
Model::__createLinks() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 565
Model::__construct() - CORE/cake/libs/model/model.php, line 357
Vit.En.
Marciume acido: dannoso e sconosciuto
Il marciume acido è una tipica sintomatologia che si manifesta dall'invaiatura alla raccolta in grado di alterare la qualità dell'uva. Cliccare sull'immagine per accedere all'articolo.
Cosa aggiungiamo nel vino?
Un articolo pubblicato su Vitenda 2024 che elenca le sostanze che si possono aggiungere al vino e descrivere le caratteristiche e le funzionalità di ognuna di esse.
Considerazioni sui processi di spumantizzazione in bottiglia e in autoclave
In questo articolo, pubbliacato su Vitenda 2025, si esamina il processo di spumantizzazione per cercare di comprendere le differenze fra la fermentazione in autoclave e la fermentazione in bottiglia
Portulaca oleracea
La porcellona comune è una tipica essenza erbacea del periodo estivo che si trova nei vigneti posti in zone molto soleggiati. Per approfondimenti cliccare sull'immagine.
Drosophila spp - marciume acido
Questi ditteri possno arrecare un danno diretto all'acino a causa dell'attività trofica e come conseguenza i frutti sono più suscettibili a fenomeni di marciumi acidi.
La tipicità del Riesling
Un articolo che analizza le caratteristiche principali di questo vitigno e analizza come i cambiamente climatici potrebbero modificare alcuni aspetti relativi alla sua coltivazione
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Cliccando sull'immagine potrai visualizzare tutti i video realizzati da Vit.En. riguardo le lavorazioni del passato ed i cambiamenti che hanno caratterizzato la viticoltura e più in generale la campagna nel tempo.
Quasi sicuramente la vite è stata la prima arborea coltivata, in quanto per le altre arboree da frutto (fico, noce, drupacee, ecc. ) ci si limitava all’impianto ( a volte erano spontanee) e alla raccolta dei frutti. La coltivazione inizia col scegliere la varietà voluta, propagarla in un appezzamento (il temine “vigna” è antichissimo) quindi effettuare tutte quelle operazioni ritenute utili a migliorare quanti-qualitativamente la produzione. Nel caso del vigneto l’insieme di queste operazioni costituisce un impegno notevole (da 2000 a 100 ore/Ha, mediamente 600-300) che richiede fatica e professionalità. Non a caso il vignaiolo era ed è una figura importante perché spesso riunisce in sé molteplici figure economiche (contadino, imprenditore, tecnico, commerciante, amministratore). Nei secoli, nei diversi ambienti in cui la vite viene coltivata, le tecniche di gestione del vigneto si sono evolute, affinate, differenziate, modificate, a volte con il ritorno all’antico anche per non inficiare il proverbio che dice: “quello che è stato torna”. Il risultato è la convivenza di soluzioni anche molto diverse, talvolta in apparente antitesi, comunque tali da portare, sia pure per strade anche molto diverse, a risultati positivi ed economicamente accettabili. E, quello che in un determinato momento può sembrare da buttare, al punto che i vigneti vengono abbandonati, non esclude che a distanza di anni (a volte pochi, a volte secoli), consenta il ritorno di una florida viticoltura. Tutto questo fa si che sia molto difficile descrivere quello che si dovrebbe fare per coltivare bene un vigneto. Noi ci proveremo, cercando di indicare le tecniche più collaudate e correnti, ma ben lieti di inserire particolarità e eccezioni che magari ci verranno segnalate, purché documentate e verificabili. Visto che il vino, in maniera indiscussa, è considerato fonte di inspirazione, è più che comprensibile che i primi ad essere inspirati siano i vitic(o)ultori), progettando, sperimentando e attuando sempre nuove (o vecchie) possibilità di coltivazione della vite.
Di Simone Codato
Da Vitenda 2024
La Micro Tomografia a raggi x rappresenta una potente tecnica di analisi nella ricostruzione dell'architettura delle strutture interne ed esterne della vite, fornendo dettagliate informazioni tridimensionali [...]
di Albino Morando, Stefano ferro, Stefano GozzelinoVitenda 2013Si analizza l'impatto delle emissioni di anidride carbonica dovute alle varie fasi di lavorazione del vigneto, sia dirette che indirette.
di Claudio Corradida Vitenda 2014L'irrigazione a goccia viene affrontata dal punto di vista pratico, in relazione ai tipi di terreno e alle necessità idriche del suolo, per una scelta corretta dei gocciolatori.
Riccardo Castaldi
Da Millevigne n. 1 del 2013
Nonostante il costo più elevato di installazione, la sub-irrigazione del vigneto consente di annullare le perdite per evaporazione e di bagnare con precisione l'apparato radicale.
Da Millevigne n.4 2012
Di Maresa Novara
Si presenta la tecnica del sovescio per la gestione del suolo nell'interfila, vale a dire lo sfruttamento di esssenze erbacee capaci di migliorare il terreno senza competere con la vite.
Andrea Fasolo
Da Millevigne, 2 2015
Due diverse gestioni agronomiche, tradizionale e biodinamica, sono state messe a confronto in relazione ai livelli di fertilità del suolo nella Valpolicella in Veneto.
Enrico Marengo
Da Millevigne, 2 2015
Preta, nera e fertilissima grazie alla carbonizzazione del legname da parte delle popolazioni per mescolarlo alterreno per aumentarne la fertilità. Come ottenerla oggi con pirolisi.
Fabio Burroni, Marco Pierucci
Millevigne, 4 2015
La viticoltura può essere condotta nel rispetto dell'ambiente e salvaguardando il più possibile il livello di biodiversità.