Normalmente vengono asportati tutti i succhioni, meno uno o due che potrebbero servire per eventuali potature di ritorno. Le casistiche sono comunque fortemente influenzate dalla forma di allevamento e dall'operatore. L'asportazione può essere manuale, meccanica o chimica.
Spollonatura manuale. Richiede tempi lunghi (20-40 ore/ha) però risulta precisa e funzionale. Inoltre così facendo è possibile abbinare alla spollonatura anche la scacchiatura.
Spollonatura meccanica. Realizzata in tempi contenuti (4-8 ore/ha) tramite apposite macchine spollonatrici. Esse hanno il vantaggio di liberare il sottofila dalle infestanti con un unico passaggio, ma è molto importante che l’operatore non insista nell’eccessiva pulizia del ceppo. Ciò provocherebbe l’asporto della corteccia e possibili danni alla pianta, tutt’ora da verificare. Altro svantaggio è rappresentato dall’impossibilità di utilizzo di queste macchine su viti giovani (diciamo almeno sino al 4° anno di età) e ciò diviene un problema in quei vigneti dove, per i motivi più disparati (piante vecchie, flavescenza dorata, mal dell’esca, ecc.) si procede abitualmente a rimpiazzare le viti morte con barbatelle. È necessario fare molta attenzione durante le operazioni di spollonatura meccanica perché il rischio di danneggiare queste piantine in mezzo alle altre è molto elevato.
Spollonatura chimica. Consiste nel distribuire un disseccante che elimini i polloni senza venire assorbito dalla vite (Lavezzaro et al., 2012). Anche in questo caso sarebbe auspicabile con un unico passaggio provvedere alla spollonatura e al diserbo sottofila.