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Preparazione all'imbottigliamento

Preparazione delle bottiglie

Le bottiglie nuove giungono in bancali cellofanati, quindi sono sicuramente sterili, grazie anche al fatto che in vetreria l’inquinamento microbico, in particolare di lieviti o batteri dannosi per il vino, è inesistente. Non v’è altrettanta sicurezza sulla perfetta pulizia interna dei contenitori i quali, dopo la foggiatura, durante il lungo tragitto di ricottura e controlli, subiscono anche la spruzzatura di sostanze lubrificanti che, assieme alla polvere di vetro sempre presente sulle apparecchiature, possono accidentalmente finire all’interno.
Tutti i tentavi per risolvere il problema con l’avvinamento delle bottiglie sono risultati un insuccesso, causa il rischio di peggiorare sia la pulizia che la sterilità. Poco incisiva, comunque insufficiente, anche la soffiatura della bottiglia capovolta.

Dagli anni ‘80 è nata la sciacquatrice che, se adeguata e ben gestita, può risolvere il problema.
Questa, dopo l’eventuale depalettizzatore, è la prima macchina della nostra linea di imbottigliamento: deve avere capacità lavorative leggermente surdimensionate rispetto alle macchine successive, proprio perché il suo perfetto funzionamento è legato ai tempi di spruzzatura e successivi di gocciolatura, variabili da 6 a 12 secondi.
Le sperimentazioni per avere sciacquatrici funzionali sono state tante con lo studio di diversi principi. La tendenza attuale è verso macchine a giostra, che prelevano la bottiglia, la capovolgono, spruzzano acqua sterile, da sola o addizionata di anidride solforosa oppure ozono, per aumentare il potere sterilizzante. Poi, mantenendo per qualche secondo la posizione capovolta, consentono la maggior gocciolatura possibile dell’acqua di risciacquo, della quale rimangono comunque almeno 1,0-2,5 ml. Infine, rimettono la bottiglia in posizione verticale davanti alla riempitrice.

E' giusto inoltre menzionare macchine ispezionatrici dotate di controlli ottici e telecamere che, unite a software specifici, sono in grado di rilevare ogni impurità come corpuscoli estranei, insetti, difetti del colore e del vetro, per concludere con una verifica dell'idoneità della bottiglia alla tappatura.

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Nel segno dell'alta tecnologia. Corriere Vinicolo n. 50-51 1996

Di Morando A., Taretto E., Lembo S. Il Corriere Vinicolo, 50, 9 - 12, 1996 Preparazione delle bottiglie, riempimento e tappatura: come lavorano le macchine dedicate a questa fase dell'imbottigliamento.