Taglio: si parte da lastre di acciaio piane che vengono tagliate. In passato si usava la sega a nastro, oggi totalmente sostituita da altri sistemi più rapidi. Quando serve un taglio rettilineo, le lamiere vengono tranciate con cesoie o trance. Un taglio rapido è quello fornito dal plasma, lasciando però dei bordi termicamente alterati, che vanno rifiniti con decapaggio o con abrasione. Un taglio “rifinito” e senza riscaldamenti o alterazioni della lega è eseguito con il getto di acqua contenente abrasivi, impiegabile fino a 100 mm. Per spessori minori (ideale 8-10 mm, massimo 25 mm) la tecnologia più recente e più interessante è quella laser, anche questa in grado di non alterare la lega in prossimità del taglio e di operare con velocità su qualsiasi percorso, oggi sempre gestito da computer.
Calandratura delle virole: ovvero si conferisce l’esatto raggio di curvatura alla lamiera, giungendo i lembi con una saldatura automatica
Saldature: gli acciai austenitici si lavorano con discreta facilità; ogni intervento, in particolare le saldature, va fatto con molta professionalità ed attenzione, per ottenere un manufatto resistente dal punto di vista meccanico, ma anche adatto alle esigenze di pulizia che, in molti casi, va seguita dalla sterilizzazione.
Formazione dei fondi: fondi piani sono un semplice cerchio; quelli bombati richiedono invece una modellazione a freddo della lamiera che si effettua in due fasi: la prima è la baulatura che ottiene la calotta, la seconda è l’imbutitura che modifica il bordo esterno per portarlo alla fase cilindrica e quindi facilitare la saldatura di collegamento con la virola.
Applicazione degli accessori:
Rifiniture superficiali: le acciaierie forniscono le lamiere con finitura standard 2B. Oggi è disponibile una lavorazione superficiale detta HyClean, notevolmente più liscia e quindi più facile da pulire (si calcola un risparmio di oltre il 50% di detergente). Le rifiniture delle vasche finite possono essere varie, dalla lucidatura a specchio ai processi di stampa a caldo.