Il contenitore metallico, più degli altri, si adatta a forme e dimensioni diverse, per soddisfare tutte le esigenze e, anche quando è già in opera, può subire facilmente modifiche o applicazioni di accessori. Le tipologie più diffuse sono quelle del contenitore adibito alla vinificazione in bianco, in rosso, lo stoccaggio e varie operazioni di cantina, quali travasi, chiarifiche, stabilizzazioni.
La forma usuale è quella cilindrica verticale con fondo piano su basamento di cemento o fondo bombato e appoggio su gambe, generalmente di acciaio inox.
La forma cilindrica orizzontale richiede costose selle di appoggio, mentre quelle parallelepipede, pratiche perché sfruttano meglio lo spazio, hanno limiti di capacità, in quanto le pareti tendono a deformarsi. Per esigenze particolari e piccole dimensioni si realizzano contenitori racchiusi da strutture metalliche palettizzabili.
Un impiego diffuso nelle cantine che producono vini rossi è quello del fermentino, nella classica forma cilindrica verticale, con appoggio su basamento di cemento o su gambe, raramente orizzontale (soluzione interessante, ma costosa).
Per produrre vini spumanti e frizzanti è richiesta la resistenza a pressione, ottenibile solo con contenitori metallici. In questi casi, tenuto conto degli elevati spessori richiesti, può ancora impiegarsi l’acciaio carbonioso (ormai meno della metà della produzione). L’interno andrà rivestito con resine epossidiche, mentre l’esterno, che richiude le fasce di condizionamento termico e l’isolamento, verrà foderato con un lamierino di acciaio inox che, unitamente agli accessori di questo materiale, gli conferirà un aspetto identico a quello interamente di inox.
A richiesta, anche i contenitori non autoclavi vengono provvisti di dispositivi per il condizionamento termico.