Jacky Rigaux, Sandro Sangiorgi
Il vino capovolto si articola in due distinte sezioni.
La prima parte, a cura di Jacky Rigaux, è prima di tutto una dedica alla Borgogna, dove Rigaux abita e dove si è formato il palato da gourmet illuminato. Il suo omaggio è, in particolare, riservato alla Côte d’Or e contiene molte informazioni che aiutano a comprendere l’attuale primato di questo territorio e il significato storico di tale superiorità. Un altro interesse dell’autore di Gevrey è esplorare il linguaggio del vino, partendo da chi ne ha scritto prima di noi. È inevitabile che Rigaux si rifaccia agli intenditori e agli scrittori d’oltralpe, sia per affinità linguistica sia per la ricchezza di personaggi che, da almeno quattro secoli, riservano pensieri e parole all’atto della degustazione.
La seconda sezione è una raccolta di scritti dedicati al vino che Sandro Sangiorgi ha messo da parte negli ultimi sei anni, dopo l’uscita de L’invenzione della gioia. Molti spunti sono nuovi e scaturiscono dall’attività di divulgazione dell’associazione “Porthos racconta. Il libro si rivolge a chi assaggia e beve il vino, il cittadino consumatore che appare, e spesso vuole sentirsi, l’anello debole della catena e che invece ha un potere eccezionale per cambiare le cose, cominciando a pretendere sempre più vini interessanti e che lasciano un senso di benessere.
Il titolo del libro si ispira a una piccola e preziosa opera dedicata all’alimentazione del compianto professor Alfredo Vanotti, La dieta capovolta.
pp. 148 - 2017 - € 15,00 - Porthos Edizioni
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