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Bibliografia

Ultimi inserimenti

La resistenza genetica alla peronospora della vite.

Anno:2009

Autori:Polverari A., Polesani M.

Rivista:L'Informatore Agrario N°65 (27) da pagina 39 a pagina 41

Il miglioramento genetico che potrebbe rendere la vite più resistente alla peronospora è fortemente condizionato dalla necessità di preservare i cloni di vite nelle loro caratteristiche di tipicità.

Contro la peronospora della vite servono strategie tempestive.

Anno:2009

Autori:Sozzani F., Lavezzaro S.

Rivista:L'Informatore Agrario N°65 (21) da pagina 54 a pagina 57

2 anni di sperimentazione hanno dimostrato l'efficacia antiperonosporica di fluopicolide e bentiavalicarb nonostante la forte pressione del patogeno dell'estate 2008.


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Osservare il vigneto per decidere come intervenire.

Anno:2009

Autori:Bertocco M.

Rivista:L'Informatore Agrario N°65 (26) suppl. da pagina 8 a pagina 9

L'osservazione del vigneto, sia manuale che coadiuvata da apparecchiature sempre più sofisticate, consente di gestire al meglio gli appezzamenti secondo i dettami della recente viticoltura di precisione.

L'irrigazione sottochioma della vite non complica la difesa.

Anno:2009

Autori:Bozzolo A., Causin R.

Rivista:L'Informatore Agrario N°65 (26) suppl. da pagina 4 a pagina 7

Eè stato osservato che una corretta irrigazione sottochioma della vite non comporta necessariamente un aumento delle malattie fungine e non incrementa quindi i costi per la difesa del vigneto.

Incontro ravvicinato con i vini aromatici.

Anno:2009

Autori:Palese C.

Rivista:L'Informatore Agrario N°65 (26) da pagina 61

Nobili Aromi è il nome dato al convegno che ha illustrato i vini aromatici e semiaromatici del nostro Paese, dai più noti Moscato d'Asti e Prosecco a quelli meno conosciuti dal grande mercato.

Meno rame, ma pari efficacia sulla peronospora della vite.

Anno:2009

Autori:Ferrari D., Crovella P., Occhetti P.

Rivista:L'Informatore Agrario N°65 (26) da pagina 54 a pagina 56

Una prova biennale ha messo a confronto due antiperonosporici a base di dimetomorf rilevando come quello a base di rame da solfato tribasico, a parità di efficacia con rame da ossicloruro, lascia il 40% in meno di metallo per ettaro nel vigneto.

Un metodo veloce ed economico per gestire la maturità fenolica.

Anno:2009

Autori:Celotti E., Sebastianelli D.

Rivista:L'Informatore Agrario N°65 (26) da pagina 34 a pagina 38

Uno strumento portatile realizzato da Caeleno, l'Alcyone PM-03, è stato sperimentato in campo su uve di Aglianico del Sannio per rilevare la maturità fenolica.

Durezza della buccia dell'uva indice di estraibilità dei polifenoli.

Anno:2009

Autori:Rolle L., Cagnasso E:, Guidoni S., Caudana A., Gerbi V.

Rivista:L'Informatore Agrario N°65 (26) da pagina 30 a pagina 33

Nei vini rossi di qualità il grado zuccherino e di acidità non son sufficienti a determinare la maturazione dei frutti. Vanno considerate anche le sostanze polifenoliche la cui presenza pare avere una stretta relazione con la durezza della buccia dell'acino.

Destino dell'ocratossina A durante il processo di vinificazione ed efficacia di tecniche di decontaminazione.

Anno:2009

Autori:Loré A., Barbieri E., marchi D., Spadaro D., Garibaldi A.

Rivista:Protezione delle colture N°3 da pagina 78 a pagina 83

Su uve di Barbera e Moscato non trattate con fungicidi sono stati sperimentati, in fase di vinificazione, diversi prodotti in grado di abbattere la presenza di OTA nel vino con i migliori risultati da parte di carbone enologico.

Il ruolo delle buone pratiche agricole e di vendemmia nella riduzione del rischio ocratossina nel vino.

Anno:2009

Autori:Spadaro D., Monchiero M., Loré A., Garibaldi A.

Rivista:Protezione delle colture N°3 da pagina 71 a pagina 77

Lo sviluppo di Aspergillus ocratosigeni dipende non soltanto da clima e area geografica, ma anche dal vitigno e dalle forme di allevamento nonché dalla diffusione di Lobesia botrana, Uncinula necatrix e Botrytis cinerea.