Anno:2006
Autori:Colugnati G., Cattarossi Giuliana, Crespan G.
Rivista:L'Informatore Agrario N°62(10) da pagina 53 a pagina 65
L'utilizzo dell'inerbimento, in particolare negli areali freschi e umidi settentrionali, ha risposto egregiamente all'esigenza di effettuare tempestivamente i trattamenti fitosanitari dopo eventi piovosi, tanto che, in questi ambienti, è diventata la tecnica ordinaria di gestione del suolo.
Anno:2006
Autori:Rombolà A.D., Sorrenti G.
Rivista:L'Informatore Agrario N°62(9) da pagina 72 a pagina 80
Conoscere il profilo del suolo al momento dell'impianto, evitare cariche eccessive di frutti sulla pianta e razionalizzare la gestione della nutrizione azotata sono le basi da cui partire per limitare i danni da microcarenze di ferro. La clorosi ferrica, diminuendo metabolismo fogliare e fotosintesi netta, influenza la qualità del prodotto.
Anno:2006
Autori:Borgo M.
Rivista:Informatore Fitopatologico N°56(4) da pagina 9 a pagina 14
La nuova Direttiva 2002/11 CE e, più recentemente, la 2005/43 CE della Commissione Europea, hanno fornito gli allegati tecnici finalizzati a regolamentare il sistema di controllo sanitario per la certificazione della vite.
Anno:2006
Autori:Micheloni Cristina
Rivista:L'Informatore Agrario N°62(6) da pagina 66 a pagina -
L'impiego del rame rimane tuttora indispensabile in viticoltura anche se è doveroso continuare a limitarne l'uso. E' necessario trovare un giusto compromesso tra uomo e natura, dato che l'agricoltura biologica non ha come unico fine la tutela dell'ambiente, ma è pur sempre un'attività economica.
Anno:2006
Autori:Mescalchin E.
Rivista:L'Informatore Agrario N°62(6) da pagina 60 a pagina 61
Il "problema rame" investe tutta la viticoltura e non solo quella biologica. In mancanza di prodotti alternativi al rame e con la stessa efficacia, la tendenza a trattare spesso ma con dosaggi ridotti trova tutti concordi.
Anno:2006
Autori:Hofmann U., Jonis M., Levite D., Tamm L., Haseli A.
Rivista:L'Informatore Agrario N°62(6) da pagina 62 a pagina 65
In questi Paesi europei l'uso del rame a dosi ridotte adottato da tempo, è gia attestato su quantitativi inferiori ai limiti entrati in vigore il 1° gennaio 2006 e i prodotti alternativi al metallo sono inseriti nelle strategie di lotta contro la peronospora.
Anno:2006
Autori:Kauer R.
Rivista:L'Informatore Agrario N°62(6) da pagina 56 a pagina 58
Poiché reali alternative al rame sono prospettabili soltanto nel medio-lungo periodo, è necessario ricorrere a soluzioni intermedie, quali l'uso di nuovi prodotti rameici a basso dosaggio, o all'impiego, opportunamente regolamentato, dei non ammessi fosfiti.
Anno:2006
Autori:Kelder M.
Rivista:L'Informatore Agrario N°62(6) da pagina 53 a pagina 55
Nell'allegato 2B del regolamento 2092/91 il rame è considerato una sostanza di uso tradizionale. In viticoltura biologica è ammesso sotto diverse forme e dal 1° gennaio 2006 scatta il limite consentito pari a 6 Kg per anno. Queso perché in Italia è necessario ridurre i quantitativi di rame per allinearsi agli altri Paesi europei.
Anno:2006
Autori:Boschi M.
Rivista:Il Corriere Vinicolo N°79(1/2) da pagina 18 a pagina 19
Diffusa ormai in tutta Italia e considerata come utile pratica agronomica, è da attuare però in modo professionale. Anche in questo campo viene in aiuto la tecnologia, per distribuire l'acqua in maniera ottimale, ma anche per ridurre i costi di produzione.
Anno:2006
Autori:A. FRANCHI, A. BARANI, S. GIOSUÉ
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°1 da pagina 513 a pagina 520
Verifica sperimentale atta a saggiare lapplicabilità del metodo di stima dei volumi di spray "UCR" nel corso di trattamenti alla vite.