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Anno:2003
Autori:Parenti A., Spugnoli P., Lanzarini F., Del Carlo M., Galardi Carlotta, Pinelli Patrizia, Mulinacci Nadia, Innocenti Marzia, Romani Annalisa
Rivista:Industria delle Bevande N°32 (3) da pagina 269 a pagina 272
Nella produzione del vino il processo di trasformazione influenza la qualità finale del prodotto, quindi risulta importante massimizzare la qualità potenziale: in questo lavoro si è voluto valutare gli antociani in tempo reale, in modo da coadiuvare le scelte tecnico-operative dell'enologo.
Anno:2003
Autori:Cecco A, Bocchi E.
Rivista:Industria delle Bevande N°32 (3) da pagina 265 a pagina 268
Da analisi si evidenzia un grado di contaminazione significativo quali-quantitativamente soprattutto nei vini provenienti dal Sud Italia. Il contenuto di OTA è da considerarsi non rilevante per quanto riguarda i vini bianchi, ma non per i rossi, in particolare per quelli meridionali.
Anno:2003
Autori:Monteleone E., Condelli N., Dinnella Caterina, Bertuccioli M.
Rivista:Vignevini N°32 (3) da pagina 258 a pagina 264
Per definire l'idoneità dell'uva e ottimizzare i processi di trasformazione, si sta cercando di realizzare un modello che permetta di predire il potenziale di astringenza delle diverse classi di composti fenolici, realizzabile attraverso la riproduzione dell'andamento della curva di percezione.
Anno:2003
Autori:Turtura G.C:, Grasselli E.M.
Rivista:Industria delle Bevande N°32 (3) da pagina 247 a pagina 257
Sono state esaminate 112 batterie di Aceto Balsamico Tradizionale ( per complessivi 560 vaselli), al fine di definirne la tipizzazione, mettendo in evidenza le principali caratterisitche quali-quantitative di tale aceto nel corso della sua formazione.
Anno:2003
Autori:Stefanelli G., Villani A., Vinzi L., Masotti M.
Rivista:Vignevini N°30 (4) da pagina 88 a pagina 91
Questo nuovo principio attivo si è dimostrato più efficace su foglia che su grappolo e aggiungendolo ai prodotti tradizionali, ne aumenta la protezione. Quindi è da consigliare l'uso sempre in miscela, in alternanza agli endoterapici, limitandone il numero annuale di interventi per una strategia antiresistenza.
Anno:2003
Autori:Corradi C.
Rivista:Vignevini N°30 (9) da pagina 42 a pagina 45
In Italia i vigneti raccolti meccanicamente sono meno del 5%, contro il 65% di quelli francesi: l'ostacolo alla diffusione della vendemmiatrice è la piccola dimensione che caratterizza le nostre aziende e non le pendenze eccezzionali delle nostre vigne.
Anno:2003
Autori:Zironi R., Tat Lara, Comuzzo P., Battistutta F.
Rivista:Vignevini N°30 (7/8) da pagina 34 a pagina 40
All'assaggio è diventato difficile il riconoscimento fra chips e barrique: il vantaggio dei primi è che si possono utilizzare in miscela, per sfruttarne le diverse caratteristiche, mentre lo svantaggio è che se utilizzati in una fase di vinificazione errata il vino ne risentirà qualitativamente.
Anno:2003
Autori:Marenghi M.
Rivista:Vignevini N°30 (6) da pagina 53 a pagina 55
In cantina si fa sempre più ricorso a strumenti fisici e biologici: l'aggiunta di enzimi può essere utilie a seconda del momento di inoculo, per aumentare l'estrazione del succo, per estrarre e stabilizzare il colore, liberare gli aromi e come supporto alle azioni di chiarifica.
Anno:2003
Autori:Monchiero M., Gilardi Giovanna, Garibaldi A., Gullino Maria Ludovica
Rivista:Informatore Fitopatologico N°53 (9) da pagina 34 a pagina 38
Dai risultati di tre anni di prove si deduce che i prodotti inibitori della respirazione mitocondriale (QoI) dimostrano una buona attività preventiva, è eccellente l'attività di nuovi principi (iprovalicarb, zoxamide) e si difendono bene anche quelli tradizionali come mancozeb, folpet e i rameici.
Anno:2003
Autori:Morando A., Lembo S., Moiraghi G., Sozzani F.
Rivista:L'Informatore Agrario N°59 (19) da pagina 73 a pagina 76
Attualmente il viticoltore può impostare la difesa affidandosi a sostanze attive tradizionali e in più può avvalersi anche dei tre prodotti contenenti iprovalicarb, usciti da questo anno sul mercato, caratterizzata da una buona tenuta sia su foglie che su grappoli. Per la massima efficacia conviene sempre alternare le sostanze attive.