Anno:2001
Autori:Escudier J., Moutounet M.
Rivista:L'Enologo N°37 (5) da pagina 99 a pagina 105
Con un' uva rossa pigiata di buona qualità, tale sistema consente un'estrazione di composti polifenolici maggiore del 50% rispetto ai metodi tradizionalmente impiegati. Ne risultano vini strutturati e perciò idonei ad una lunga maturazione specie in barriques.
Anno:2001
Autori:Bosso Antonella, Panero Loretta, Guaita M., Marulli C.
Rivista:L'Enologo N°37 (5) da pagina 87 a pagina 96
Si può rilevare dai risultati emersi che, quando si opera con uve di elevata qualità e con masse in fermentazione di media entità (all'incirca 100 quintali), la presente tecnica non consente una maggiore estrazione rispetto ad un efficace sistema di rimontaggio.
Anno:2001
Autori:Piracci A., Bucelli P., Faviere V., Giannetti F., Lo Scalzo R., Novello E.
Rivista:L'Enologo N°37 (7/) da pagina 97 a pagina 104
In vista di un'eventuale autorizzazione dell'impiego di questti prodotti in Europa, gli Autori presentano un'amplia ed esauriente documentazione su: modalità d'impiego, caratteristiche tecniche, valutazione delle sostanze cedute.
Anno:2001
Autori:Zambonelli C., Rainieri Sandra, Tini V., Castellari Lorena
Rivista:L'Enologo N°37 (7/8) da pagina 81 a pagina 86
I lieviti utilizzati in enologia devono sostanzialmente essere in possesso di alcuni caratteri basilari, quali il vigore e la purezza fermentativa. Occorre dunque accertarsi che i ceppi introddoti sul mercato mantengano le qualità dimostrate in laboratorio anche nella pratica corrente.
Anno:2001
Autori:Borgo G.
Rivista:L'Enologo N°37 (7/8) da pagina 73 a pagina 78
E' ormai appurato che questa nuova metodolgia di filtrazione apporta numerosi vantaggi perchè può essere impiegata su vini grezzi, chiarificati, dopo fermentazione con maggiore rispetto della qualità. Ai risultati confortanti si affianca una riduzione dei costi di esercizio.
Anno:2001
Autori:Morano R.
Rivista:L'Enologo N°37 (7/8) da pagina 67 a pagina 70
La richiesta di vini di qualità superiore sta crescendo molto rapidamente nel mercato britannico. Una valida risposta è quella di qualificare le etichette con marchi o indicazioni che garantiscano non solo l'origine ma pure la salubrità, come conseguenza di un adeguato controlo fitosanitario.
Anno:2001
Autori:Zeppa G., Gerbi V., Rolle L.
Rivista:Regione Piemonte N°5 (28) da pagina 28 a pagina 31
Questa tecnica nel corso della sperimentazione condotta ha permesso di ottenere buoni risultati qualitativi determinando un abbassamento dell'acidità dei vini ottennuti. In particolare adottando la CO2 liquida si può operare anche in cantine che non hanno investito molti capitali in attrezzature.
Anno:2001
Autori:Colapietra M., Piaggesi A., Valentini R.
Rivista:Terra e Vita N°42 (38) da pagina 65 a pagina 68
I trattamenti alle barbatelle innestante, con immersione in soluzioni contenenti ormoni e biostimolanti, hanno permesso di ottenere buoni risultati di radicazione: comunque, il tempo di immersione ottimale è di 6 ore e con concentrazione di 70 ml/l di prodotto.
Anno:2001
Autori:Burgazzi Andreana, Trioli G.
Rivista:Il Corriere Vinicolo N°74 (28) da pagina 14 a pagina 16
Le pompe enologiche sono chiamate a svolgere in cantina una molteplicità di azioni, per trasportare uve intere, mosti o vini verso le più disparate macchine enologiche o in serbatoi di stoccagiio o vinificazione. Nell'articolo un quadro ampio di quelle che sono le offerte del mercato.
Anno:2001
Autori:Ziliani F.
Rivista:Il Corriere Vinicolo N°74 (28) da pagina 6 a pagina 7
Un'intervista a Burt Anderson, noto eno-scrittore statunitense, porta una ventata di ottimismo nei produttori italiani di vini bianchi: promettono bene soprattutto i vini meridionali e isolani.