L'inverno piuttosto mite nel suo complesso, in particolare nel mese di gennaio, è stato però condizionato dal gelo eccezionale e particolarmente intenso di inizio febbraio (situazione molto simile a quella registrata nel 1956), che ha interessato l'intera Penisola condizionando, in diverse zone viticole, la ripresa vegetativa e di conseguenza la produzione. Le temperature inferiori a -20 °C per più giorni hanno anche causato la morte di diverse viti ma, più in generale, sono state il preludio di un'annata poco produttiva, specie quando ai danni del gelo si sono sommate un'imperfetta allegagione e attacchi saltuari di peronospora, black rot e oidio, in diverse aree del Centro-Nord. A seguito di una primavera discretamente piovosa, è sopraggiunta un'estate tendenzialmente asciutta, con sporadiche perturbazioni, ma funestata da eventi temporaleschi che, localmente, hanno arrecato gravi danni causa grandinate o raffiche di vento particolarmente violente. Mediamente è risultata un'annata avara di precipitazioni, peraltro mal distribuite, che ha contribuito ulteriormente alla diminuzione della quantità al momento della raccolta, con limitate rese in mosto. Le temperature estive sono risultate non troppo elevate al Nord, ad eccezione di un paio di settimane tra la fine di agosto ed i primi giorni di settembre. Ciò ha scongiurato l'eccessiva concentrazione zuccherina, tipica delle ultime annate viticole, fornendo uve con un buon equilibrio zuccheri-acidi ed una maturità fenolica ed aromatica ottimali. Al Centro-Sud, la qualità delle uve e dei vini ha risentito maggiormente della calura estiva fornendo mediamente vini molto alcolici, con acidità contenute ed ottima struttura.
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