Prima del 1850 non risultano trattamenti abituali in vigneto, anche se non sono da escludere tentativi di lotta, ad esempio con la raccolta manuale di insetti o irrorazioni occasionali con calce, fuliggine, urine, acqua salata ecc. pensando che un qualcosa di sgradevole per l'uomo potesse esserlo anche per i parassiti.
Con l'avvento dell'oidio (iniziato a diffondersi proprio dal 1850 in Francia e, subito dopo, in Italia), il trattamento con zolfo contro questo fungo si è subito rivelato indispensabile e sono stati impiegati tutti i mezzi (comprese le prediche nelle chiese) per divulgarne l'impiego. Nelle fasi iniziali, per la distribuzione si utilizzarono mezzi di fortuna quali fagotti di tela di juta, scopini, soffietti artigianali ecc., con risultati comunque da subito positivi.
Trent'anni dopo (1878) è stata la volta della peronospora e, anche in questo caso, il rame è stato subito individuato come ottimo antidoto. In pochi anni si era capito che la calce da sola (proposta da diversi tecnici) era più economica, ma pressoché inefficiente. Risultava invece utile per neutralizzare il solfato di rame, prodotto purtroppo costoso, ma assolutamente indispensabile e ancora oggi largamente impiegato sia nella viticoltura biologica che in quella convenzionale. Le prime pompe a spalla avevano il recipiente di legno, più economico della lamiera di rame e di più facile realizzazione anche da piccoli artigiani.
La pompa a spalla (in seguito sempre di rame e solo dagli anni '70 circa in materiale plastico) è stata fino a dopo la seconda guerra pressoché l'unico attrezzo impiegato per distribuire il "verderame" (nome che deriva dal colore della patina che si forma sugli oggetti di rame). Poi, ad iniziare dalle zone di pianura si è diffuso l'utilizzo dei lunghi tubi di gomma ed il trasporto di piccoli serbatoi prima con animali e poi con trattori. Le pompe erano azionate a mano e poi con motori a scoppio.
Nel 1946 viene prodotta in Olanda la prima macchina per la distribuzione pneumatica a basso volume. Dal 1958 in avanti diverse ditte realizzano prototipi di atomizzatori portati o trainati. Si data 1960 il primo impiego dell'elicottero per i trattamenti che, appena sei anni dopo interessava oltre 25.000 ha di vigneto in Piemonte e Oltrepò Pavese.
Dagli anni '70 in avanti i miglioramenti delle macchine per la distribuzione degli agrofarmaci sono stati enormi ed importanti, con l'obiettivo, tutt'ora ricercato, di riuscire a colpire al meglio il bersaglio e ridurre la deriva. Contemporaneamente si sono sviluppate tecniche per evitare i trattamenti non necessari ed effettuare tempestivamente quelli utili. Purtroppo, la speranza di disporre di prodotti ad effetto sistemico, emersa a cavallo degli anni '80, ha avuto poi un brusco arresto per la facile insorgenza di ceppi resistenti che hanno reso pressoché impossibili strategie di lotta curativa.
Negli ultimi anni si è anche assistito ad una contrazione dei principi attivi disponibili, rendendo sempre più importante la necessità di proteggere la vite con trattamenti preventivi, effettuati in larga prevalenza con prodotti di copertura o solo parzialmente traslocabili. Questo fa si che sia inderogabile per migliorare ulteriormente i sistemi di distribuzione, fatto largamente perseguito e in continua ricerca da parte dei costruttori.