L’odore ricorda quello del cavolfiore o della lana bagnata. Si riscontra nei vini bianchi imbottigliati in vetro bianco e perciò poco riparati dalle radiazioni più pericolose (intorno ai 370 nm). Queste svolgono una fotodegradazione della metionina che, attraverso una serie di reazioni genera dimetildisolfuro. Il metodo di contrasto più efficace è prevenire queste contaminazioni con l’utilizzo di bottiglie che filtrino le radiazioni nocive e non esporre troppo a lungo i vini alla luce dei tubi al neon.