Gli agenti che causano tale malattia sono Armillaria mellea i cui corpi fruttiferi sono commestibili, noti con i nomi di “chiodini” o “famigliole” e Rosellinia necatrix. Non sono funghi specifici della vite, ma possono colpire diverse altre varietà arboree ed arbustive. La presenza di focolai nei vigneti è dovuta ad infezioni precedenti e, nei nuovi impianti, all’interramento di materiale organico, in particolare ceppi. Le barbatelle messe per sostituire le fallanze muoiono dopo due o tre anni di normale vegetazione e questo si ripete per molti anni, risultando quasi impossibile risanare la zona infetta.
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