Con l’avvento della fillossera (risale al 1868 la scoperta dell’insetto, ma i vigneti sono stati sostituiti soprattutto negli ultimi anni del XIX secolo e primi decenni del successivo) quasi tutti i vigneti del mondo sopravvivono ai danni di questo parassita esclusivamente grazie all’innesto su piede americano resistente. Nei primi anni, la tecnica dell'innesto consisteva nel prelevare uno spezzone di tralcio dal portinnesto che, dopo opportuna radicazione in vivaio, l'anno seguente veniva trapiantato in vigneto e, nella medesima stagione o in quella successiva, innestato in campo con una marza della vite europea richiesta. Questa procedura ormai interessa una quantità ridotta di vigneti, concentrati nelle zone più calde, mentre negli altri casi si preferisce impiantare il nuovo vigneto con barbatelle innestate, preparate da ditte vivaistiche specializzate, diffuse prevalentemente al Nord. La produzione della barbatella comporta una serie di operazioni indicate di seguito.
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