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Ultimi inserimenti

Giapponesi affascinati dall'Italian style.

Anno:1998

Autori:Ziliani F.

Rivista:Il Corriere Vinicolo N°71 (44) da pagina 8

Nel Paese del Sol Levante i consumi pro-capite di vino sono passati dallo 0,91 l del '92 agli 1,7 l del '97. Il numero di ristoranti italiani è in continuo aumento e, soprattutto fra i giovani, si assiste alla scoperta dello stile mediterraneo.

Indonesia, vini e alcolici "supertassati" dal governo.

Anno:1998

Autori:Roncarati B.

Rivista:Il Corriere Vinicolo N°71 (20) da pagina 11

Il mercato indonesiano è ancora poco accessibile da parte dei vini italiani, soprattutto per un regime di tassazione molto elevata e di limitazione delle importazioni da parte del governo. Inoltre l'importazione può solo essere effettuata da tre agenzie autorizzate dallo stato.

In Giappone caccia ai rossi.

Anno:1998

Autori:Ansa

Rivista:Il Corriere Vinicolo N°71 (20) da pagina 11

Grazie ad una mirata promozione il consumo di vino in Giappone sta aumentando vertiginosamente: durante la "festa dei ciliegi in fiore" il consumo di vino si è posto fra saké e birra. Le importazioni del '98 rispetto all'anno precedente sono aumentate del 200%, a essere consumati sono soprattutto vini rossi, francesi ed italiani.

Coltivare uva da tavola nell'Agro Pontino.

Anno:1998

Autori:Mengozzi Barbara

Rivista:Terra e Vita N°39 (45) da pagina 41 a pagina 45

Nell'Agro Pontino è attiva da diversi anni una coltivazione di uva da tavola che, grazie alla diversificazione varietale e alla copertura per anticipare la maturazione riescono a distribuire a livello nazionale oltre trentamila quintali di uva.

Peronospora: fungo che fa discutere.

Anno:1998

Autori:Marzocchi L.

Rivista:Il Corriere Vinicolo N°71 (9) da pagina 13 a pagina 15

La lotta antiperonosporica dispone oggi di una serie di principi attivi ad azione diversa tra di loro: ognuno di essi ha una sua precisa collocazione nelle diverse strategie di difesa. Con l'alternanza tra diversi prodotti si evitano i fenomeni di resistenza e di accumulo.

Uno sguardo dal vivaio.

Anno:1998

Autori:Venturi A.

Rivista:Terra e Vita N°39 (42) da pagina 71 a pagina 73

Il mondo vivaistico si stà riorganizzando per poter sopperire alle richieste crescenti del settore viticolo. Attualmente la disponibilità di barbatelle è assolutamente insufficente, con grossi disagi da parte dei viticoltori che devono affrontare nuovi impianti.

Contenere i costi di concimazione.

Anno:1998

Autori:Colugnati G., Crespan G., Boschin A., Bregant F., Tagliavini S., Kubinskin C., Montanari M., Tonetti I.

Rivista:Terra e Vita N°39 (42) da pagina 77 a pagina 78

La concimazione del vigneto deve essere mirata alla restituzione di ciò che la vite consuma, senza esagerare con gli apporti per non creare scompensi vegeto-produttivi. L'obiettivo che ci si deve porre è la quantificazione dei consumi, che variano secondo le condizioni pedoclimatiche e le produzioni ad ettaro.

Gli effetti dello stress idrico.

Anno:1998

Autori:E.M.

Rivista:Terra e Vita N°42 da pagina 82 a pagina 85

La vite non è un pianta molto esigente in fatto di disponibilità idrica: in certe fasi del suo ciclo annuale è però più predisposta allo stress idrico. Durante le fasi di massimo accrescimento della vegetazione o in prossimità della maturazione deficit idrici possono causare scompensi.

Le strutture di sostegno.

Anno:1998

Autori:E.M.

Rivista:Terra e Vita N°42 da pagina 86 a pagina 87

Le strutture di sostegno vanno dimensionate tenendo conto delle sollecitazioni a cui verranno sottoposte in campo: l'altezza della vegetazione, la ventosità della zona, l'impiego o meno di macchine vendemmiatrici, la disposizione dei filari rettilinea o curvilinea (girapoggio).

Nematodi e reimpianto.

Anno:1998

Autori:E.M.

Rivista:Terra e Vita N°42 da pagina 89 a pagina 90

La tendenza a reimpiantare immediatamente i vigneti espone le giovani barbatelle al rischio di contrarre entro pochi anni virosi per effetto dei nematodi presenti nel terreno. L'unico rimedio oggi proponibile è l'espianto di piccole porzioni di terreno da lasciare a riposo per alcuni anni al fine di causare la riduzione dei parassiti senza incidere troppo sulle capacità produttive dell'azienda.