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PET

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I primi studi, iniziati in Francia nel 1962, non hanno approdato a risultati pratici, causa l’elevata permeabilità all’ossigeno del PVC allo scopo impiegato. Dal 1975, con l’introduzione del PET (polietilentereftalato biorientato), decisamente meno permeabile ai gas, si è ottenuto un contenitore estremamente economico, pratico, leggero e resistente, trasparente e colorabile a piacere, in grado di sopportare la pressione di un vino frizzante.
Tali prerogative ne hanno consentito una diffusione immediata nel settore delle bevande gasate, molto meno nel vino, dove il trend si mantiene stabile o in leggero incremento.

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I contenitori del vino alternativi al vetro

di Simone Lavezzaro, Stefano Gozzelino, Davide Morando Da Vitenda 2014 Estratto dal libro "Contorni del vino" di Viten ecco un sunto sui principali contenitori per vino alternativi al vetro: bag-in-box- kegs, lettine, poliaccoppiati.