La peronospora della vite è fra principali patologie che interessano la viticoltura europea e mondiale, per via dell’estrema suscettibilità di Vitis vinifera rispetto a Plasmopara viticola, agente causante tale malattia.
Al contrario, le varietà di vite americana V. riparia, V. cinerea, V. labrusca, V. rupestris, V. berlandieri, V. lincecumii, e Muscadinia rotundifolia, mostrano differenti livelli di tolleranza (Dai et al. 1995; Kortekamp et al., 2003), in virtù della millenaria co-evoluzione con il patogeno avvenuta nei luoghi d’origine.
Per questo motivo sin dal secolo scorso si sono avviati una moltitudine di tentativi di ibridazione della vite europea con genotipi di origine neartica (Cadle-Davidson, 2008), con risultati altalenanti soprattutto in termini qualitativi.
La reazione della pianta rispetto all’infezione di P. viticola è certamente dettata dal patrimonio genetico di ogni singola cultivar, sebbene le condizioni ambientali e di virulenza del patogeno giochino un ruolo importante.