Vit.En

Bibliografia

Ultimi inserimenti

Nuovi vitigni per il Piemonte. 2° contributo. Esame delle attitudini colturali enologiche di vitigni autoctoni minori e rari.

Anno:2005

Autori:Schneider Anna, Mannini F., Cravero Maria Carla

Rivista:Quaderni della Regione Piemonte N°9 (47) da pagina 25 a pagina 30

Il Piemonte basa gran parte della sua produzione su poche varietà molto rinnomate, ma oggi l'attenzione è rivolta alle varietà minori di cui il Piemonte ne è ricco quali il Becuet, Bian Ver, Cellerina,Chatus, Malvasia Bianca,Nascetta, Neretto Duro e Zanello.

Un nuovo/vecchio vitigno: l'Uvalino.

Anno:2005

Autori:Stefi N.

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 144 a pagina 150

Molto spesso i nuovi vitigni autoctoni sono pochissimo nuovi e ancor meno autoctoni. L'uvalino che era andato via via perdendosi a causa della sua limitata quantità produttiva. Oggi si stà riscoprendo. Lo studio illustra i pregi di questa varietà e come deve essere lavorata per dare prodotti di pregio.

Impiego delle monorotaie nella viticoltura delle Cinque Terre.

Anno:2005

Autori:Celsi S.

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 137 a pagina 142

L'articolo tratta in maniera approfondita dell'uso della monorotaia, un sistema di meccanizzazione introdotto in una zona di viticoltura eroica (con pendenza media del 70%) da 25 anni. Tale tecnica non può, a oggi, esser sostituita da nessun altro sistema di trasporto.

Caratteristiche di due nuove varietà apirene a vite a uva da tavola: Melissa e Autumn Royal.

Anno:2005

Autori:De Palma, e altri

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 111 a pagina 119

Lo studio di queste nuove varietà è stato condotto in Puglia, e non sono stati previsti interventi di diradamento del grappolo e dell'acino, né di decorticazione anulare, normalmente utilizzati nella coltivazione di vitigni apireni.

L'anidride solforosa:un additivo di largo impiego in enologia.

Anno:2005

Autori:Zannai Angela, Venturi fFrancesca, Calamita Yasmin, Andrich G.

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 98 a pagina 101

Nonostante l'ampia diffusione dell'utilizzo del freddo in cantina, ne abbia notevolmente ridiensionato l'impiego, il Biossido di Zolfo rimane tuttora un additivo insostituibile, specialmente in annate con uve poco sane.

Il Sangiovese vitigno autoctono e internazionale: evoluzione e strategie di sviluppo.

Anno:2005

Autori:Fregoni M.

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 91 a pagina 97

Considerazioni varie su un vitigno storicamente considerato da uvaggio, infatti il Sangiovese entra obbligatoriamente nella piattaforma varietale di 88 vini a doc e docg e raramente viene utilizzato in purezza.

Presenza di alcune attività enzimatiche idrolitiche in lieviti di interesse enologico.

Anno:2005

Autori:Rosi Iolanda

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 72 a pagina 75

Lo studio evidenzia l'attività idrolitica nei confronti dei legami peptidici è maggiormente diffusa nei lieviti responsabili delle prime fasi della fermentazione alcolica mentre risulta più rara nei Saccharomyces cerevisiae

Nuovi protocolli di selezione clonale e sanitaria.

Anno:2005

Autori:Mannini F.

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 63 a pagina 70

Con il Dm 6/12/01 è stato introdotto un nuovo protocoloo tecnico per la selezione clonale. L'ACOVIT ha inviato al ministero competente una proposta di modifica che prevede anche l'introduzione dell'utilizzo dei marcatori molecolari quale paramentro di iscrizione di nuovi vitigni al catalogo nazionale.

Il settore enologico di fronte alla normativa sulla rintacciabilità alimentare.

Anno:2005

Autori:Pirra P.G.

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 48 a pagina 71

L'articolo tratta del reg. CE n°178/02 sulla rintracciabilità alimentare che comprende anche il settore enologico. I vari soggetti devono essere in grado di fornire tutte le informazioni essenziali in merito ai loro approvvigionamenti.

L'impronta del ceppo di Saccharomyces cerevisiae sulla qualità organolettica del vino.

Anno:2005

Autori:Romano Patrizia, Paraggio Margherita, Capece Angela, Fiore Concetta

Rivista:Vq N°1 (0) da pagina 39 a pagina 45

La fermentazione alcolica ha il ruolo centrale nela promozione e conservazione della qualità del vino. Loo studio analizza il ruolo dei diversi ceppi di lieviti che si sviluppano nel corso dell'intero processo fermentativo.