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Bibliografia

Ultimi inserimenti

In continua crescita l'export del vino italiano diqualità.

Anno:2001

Autori:Piccoli F.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (45) da pagina 84 a pagina 85

I dati dell'Istituto italiano per il commercio estero (Ice) e le cifre dell'Istat sull'export vinicolo italiano dei primi sei mesi del 2001 evidenziano un fatto piuttosto interessante! Si è finalmente registrato lo storico sorpasso nell'importazione dei vini doc e docg rispetto a quelli sfusi.

I virtigni autoctoni valorizzano il territorio.

Anno:2001

Autori:Palese Clementina

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (45) da pagina 73 a pagina 74

Difendendo i vitigni autoctoni dell'Italia, di cui tra l'altro ne è ricchissima, si può costruire un'offerta turistica che coinvolge tutte le ricchezze del territorio, come testimonia l'esplosione del turismo enogastronomico. Ecco alcuni consigli per opporsi alla globalizzazione.

Micropropagazione dei portinnesti "base" della vite.

Anno:2001

Autori:Cancellier Severina , Gardiman M.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (45) da pagina 57 a pagina 58

Questa tecnica autorizzata per la produzione di portinnesti nel 1997, rende possibile la produzione di un gran numero di individui in tempi brevi con superfici limitate di piante madri consentendo ai Nuclei di premoltiplicazione di soddisfare le richieste dei vivaisti più agevolmente.

Il caso Gropppello della Val di Non chiarito con le analisi del DNA.

Anno:2001

Autori:Costantini Laura, Roncador I., Grando Stella M.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (45) da pagina 53 a pagina 56

Il presente lavoro ha inteso chiarire le relazioni genetiche tra alcuni Groppelli diffusi nel bresciano e quello coltivato nella Val di Non. Attraverso i profili dei marcatori del DNA è emerso che quest'ultima cultivar presenta un profilo genetico caratteristico e differente dagli altri.

Sempre più vino dal Nuovo Mondo.

Anno:2001

Autori:Fregoni M.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (45) da pagina 7

La produzione mondiale di vino dà sempre più spazio ai Paesi emergenti, dal Cile all'Australia, che non hanno vincoli all'aumento delle superfici vitate. Nell'insieme dei Paesi a più recente viticoltura la produzione di vino è passata a fine anno 2001 da 63 a 65 milioni di ettolitri.

I punti critici nella vinificazione in bianco e inrosso.

Anno:2001

Autori:Battistutta F., Celotti E.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (38) da pagina 85 a pagina 90

Per mantenere nel vino il potenziale qualitativo dell'uva e diffrenziare le tipologie di prodotto è necessario avere si a disposizione le tecnologie più avanzate0, ma soprattutto intervenire nel momento opportuno in base alle caratteristiche specifiche delle uve.

Nuovi orientamenti sul diserbo.

Anno:2001

Autori:Rapparini G.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (40) da pagina 61 a pagina 69

La lotta contro le infestanti dei fruttiferi e della vite ha registrato una profonda trasformazione in relazione alla possibilità di utilizzare dosi ridotte di glifosate, che hanno reso meno indispensabile l'impiego di erbicidi residuali non contemplati nei regolamenti comunitari 2078 e 1257.

Ridurre gli apporti di rame in viticoltura.

Anno:2001

Autori:Forbicini S., Alvisi G.

Rivista:Terra e Vita N°42 (38) da pagina 75 a pagina 76

Con un'attenta scelta dei prodotti oggi in commercio, impiegando formulati a basso dosaggio di rame metallo per hl di soluzione, possiamo abbinare alla sensibile riduzione di rame apportato al terreno e sulle uve, un'ottima difesa dalla peronospora.

Il mondo del vino si confronta su terroir e tecniche enologiche.

Anno:2001

Autori:Caricato L.

Rivista:Il Corriere Vinicolo N°74 (16) da pagina 12

Gli approfondimenti sulle conoscenze dei fenomeni che sono alla base della formazione dei vari costituenti delle uve e dei vini, tenutesi al centro Congressi dell'Università Cattolica, permettono di attuare degli interventi che consentono di ottenere l'equilibrio compositivo tanto ricercato e voluto dai consumatori.

Turisti enogastronomici chiedono nuove emozioni.

Anno:2001

Autori:Tosi Elisabetta

Rivista:Il Corriere Vinicolo N°74 (16) da pagina 6

Il cibo e il vino possono essere un valido srtumento di valorizzazione di zone poco note, ma occorre offrire al turismo agganci anche storici, artistici e culturali. La presenza di un "piatto forte" in territorio per quanto trainante non è infatti sufficiente per innescare lo sviluppo di un' intera zona.