Descritto dal Sannino (1892), non ha origini documentate anche se diverse fonti assicurano la sua coltivazione in Abruzzo risalente a tempi antichi. Varietà dalla media vigoria caratterizzata da produzione abbondante, predilige terreni calcareo-argillosi e forme di allevamento mediamente espanse. Le potature devono essere effettuate in modo da contenere l’eccessiva produzione. Scarsamente resistente ai freddi invernali; primavere fresche e piovose possono causare un’accentuata colatura del grappolo. Solitamente è tagliato col ben più conosciuto Montepulciano d’Abruzzo.