Essendo una malattia che tipicamente segue una grandinata la prima e più efficace difesa sarebbe evitare il danno della grandine stessa, attraverso opportune reti. Teoricamente, qualora si subisse il danneggiamento da parte dei chicchi di ghiaccio, si potrebbe limitare lo sviluppo di C. diplodiella, intervenendo entro 6 – 12 ore dall’evento infettante con zolfo, folpet, rame e altri fungicidi. Purtroppo ciò risulta molto improbabile nella pratica aziendale, giacché le condizioni proibitive del terreno a seguito del temporale impedirebbe qualsiasi accesso al vigneto con mezzi meccanici.