- Tende a dare produzioni abbondanti e con discreto grado zuccherino, ma con acidità elevata (Gily, 1997)
- in terreni fertili predispone agli attacchi di botrite (Moretti et al, 2005);
- garantisce produzioni elevate ma incostanti (Morando, 2001)
- può causare ritardi di maturazione;
- in caso di scarsa disponibilità idrica (200 mm da aprile a settembre) risponde con produzioni quantitativamente e qualitativamente limitate (Lavezzi et al., 1993);
- riscontrati nel mosto contenuti di K e pH elevati (Boselli, 1998);
- prevale l’attività vegetativa su quella riproduttiva (Colugnati et al., 2002)
- Arneis: elevata produttività e tenore zuccherino, ma acidità totale inadeguata (Eynard, 1990?); limitata acidità con conseguente appiattimento del gusto (Mannini et al., 1988)
- Barbera: buoni risultati quantitativi e qualitativi in Piemonte (Bovio et al., 1988); risultati soddisfacenti (Eynard , 1990)
- Cabernet Sauvignon: produzioni limitate ma di buona qualità, seppure con scarsa dotazione di polifenoli nel mosto (Peterlunger et al., 1998)
- Chardonnay: buoni livelli produttivi, vigore elevato, buona dotazione acidica e in particolare di acido malico (Moriondo et al., 1996); produzione bassa di uva dovuta al peso e al numero dei grappoli limitati accompagnata da buon contenuto zuccherino e produzione di legno (Moretti et al., 2003); la combinazione con il clone SMA 130 produce una foglia e un picciolo più pesanti rispetto a 1103P, Teleki 8B, le differenze nei parametri acidici con i portinnesti prima elencati e SO4, Teleki 5C, appaiono tecnologicamente di limitato interesse.(Malossini et al., 2004); i trattamenti radicali con il batterio e il fungo micorrizico hanno effetto neutro sui sintomi clorotici e variabile in funzione della combinazione d’innesto, delle annate e della fase fenologica. (Bavaresco et al., 2002)
- Dolcetto: elevata resa, acidità (acido malico) e sviluppo vegetativo; il pH si mantiene nella normalità e i mosti sono molto ricchi di ione potassio (Eynard, 1990?)
- Erbaluce: vigoria eccessiva, buoni risultati in terreni sabbiosi acidi (pH 5,1) poveri di Mg e K (Mannini)
- Gamay: ottima affinità di innesto e buona produttività (Moriondo et al., 1996)
- Grignolino: in terreno argilloso risulta troppo vigoroso, mentre su terreno sabbioso le piante risultano poco vigorose e scarsamente produttive. (Mannini); combinazione che non consente buoni risultati (Eynard, 1990?)
- Merlot: elevata produzione e buon grado zuccherino (Fregoni 1998).
- Moscato bianco: elevata produttività (Corino, Castino, 1990); produce mosto ricco di linaiolo libero e glicosilato e in nerolo libero e glicosilato, una più scarsa dotazione terpenica sembra essere inversamente proporzionale alla vigoria dei portinnesti. (Bottero et al., 1999)
- Petit Rouge: cali produttivi dovuti a colatura determinata dall'eccessiva vigoria, ciò consente però un buon accumulo di zuccheri (Moriondo et al., 1996)
- Pinot Grigio: le viti così innestate risultano eccessivamente vigorose e tendono a favorire la componente vegetativa a discapito della produzione dei grappoli, in generale è un portinnesto interessante per limitare l’elevata produttività e migliorare il vigore vegetativo di questa varietà, al fine di ottenere mosti di qualità più elevata (Colugnati et al., 2002)
- Sauvignon: produzioni limitate ma di ottima qualità, con media vigoria (Peterlunger et al., 1998); elevata produzione di uva e di legno con buon grado zuccherino (Moretti 2003)
- Trebbiano toscano: buoni risultati quanti-qualitativi con almeno 300 mm di acqua da aprile a settembre (Lavezzi et al., 1993)