La struttura è resistente, estremamente leggera (3-4% rispetto al contenuto contro il 40% del vetro), poco ingombrante grazie alla forma parallelepipeda, adatta a contenere adeguatamente il vino per diversi mesi. A questo si aggiungono un costo dell’imballo contenuto, la possibilità di ricavare energia dalla sua distruzione, la facile manovrabilità, l’apertura senza attrezzi e, con le soluzioni più moderne, la possibilità di chiusura.
Per contro, è molto elevato il costo della linea di riempimento, quindi accessibile solo a grandi produttori; non si possono immettere vini frizzanti e l’immagine attuale è di un prodotto di qualità appena media.