I primi tentativi di rifermentazione in grande recipiente risalgono al 1858 ad opera del Maumené, rimasti per 40 anni un’idea. Questa viene perfezionata dal nostro Martinotti (1895), che potrebbe essere citato come il vero inventore del metodo; ma fu il Charmat (1907) a renderlo applicativo e per questo oggi lo si definisce “metodo Charmat”. Il concetto è semplice: ottenere in un grande contenitore quello che ormai era pratica assodata in bottiglia. La difficoltà era nel disporre di un contenitore sufficientemente robusto per resistere alle normali pressioni di esercizio comprese tra 3 e 6 bar.