Come i suoi omologhi e i ditiocarbammati, il folpet possiede un ampio spettro d’azione, esteso sulla vite anche alla muffa grigia, ed è caratterizzato da un comportamento di copertura.
Sul fungo agisce essenzialmente impedendo la germinazione delle spore e la crescita del micelio. L’attività sulla pianta è evidente a livello fogliare ma ancor più sui grappoli dove propone un’efficacia maggiore rispetto ai ditiocarbammati.
Nei trattamenti antiperonosporici, se utilizzato da solo appare maggiormente indicato per l’apertura della campagna, e rientra come partner di copertura in diversi formulati da utilizzarsi sempre nella prima parte della stagione di difesa.
L’ampio spettro d’azione lo rende efficace anche nei confronti di Phomopsis viticola agente dell’escoriosi, e Coniothyrium diplodiella che provoca la carie bianca. I trattamenti con folpet possono avere una certa efficacia (seppure non risolutiva), purché somministrati entro 6-12 ore dall’evento meteorico, prima che il patogeno abbia iniziato il processo infettivo.