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Bibliografia

Ultimi inserimenti

Struttura della chiooma e distribuzione dei fitofarmaci.

Anno:2001

Autori:Balsari P.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (14) da pagina 39 a pagina 46

Le caratteristiche morfologiche ed architettoniche della chioma di vite interagiscono in modo decisivo sulla distribuzione dei fitofarmaci. Bisogna pertanto stabilire le dosi da distribuire prendendo in considerazione forma di allevamento e fase fenologica.

Valutazione dell'efficienza di chiome di vite.

Anno:2001

Autori:Poni S.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (14) da pagina 29 a pagina 36

L'efficienza di una chioma di vite non dipende solo dalla capacità di intercettazione luminosa, ma anche dalla modalità con cui la luce catturata viene convertita in sostanza secca. L'Autore prende in esame i fattori che influenzano le metodiche di valutazioni più recenti.

Influenza di forma di allevamento e gestione dellachioma sull'equilibrio vegeto-produttivo.

Anno:2001

Autori:Brancadoro L., Failla O.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (14) da pagina 17 a pagina 26

Le operazioni in verde condotte sulla forma di allelvamento si possono rivelare di primaria importanza per ristabilire un giusto rapporto tra "sink e source" che sovente non è possibile determinare con la sola potatura invernale.

Gestione della chioma in funzione della qualità dell' uva e del vino.

Anno:2001

Autori:Fregoni M.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (14) da pagina 5

Una corretta gestione della chioma è essenziale per ottenere dell'uva di buona qualità; contrariamente a quanto si pensa frequentemente le chiome piccole consentono di avere un miglior rapporto fra superficie fogliare e peso dell'uva.

L'identità del Barolo Docg: progetto di caratterizzazione.

Anno:2001

Autori:Mainardi Giusy

Rivista:Il Corriere Vinicolo N°74 (1/2) da pagina 5

La Regione Piemonte espone i dati di una sperimentazione avviata nel 1994 mirata ad individuare la caratterizzazione delle produzioni vitivinicole dell'area del Barolo. I punti di discussione sono: terre clima sottovarietà, malattie virali e sviluppo vegetatitvo, aspetti enologici.

Conoscenza ed esperienza per i dosaggi ben calibrati.

Anno:2001

Autori:Palese C., Piccoli F.

Rivista:Il Corriere Vinicolo N°74 (12) da pagina 12 a pagina 13

La necessità di ottimizzare l'equilibrio vegeto-produttivo della vite e la riduzione dei problemi ambientali fanno si che la pratica del diserbo venga condotta negli ultimi anni con una maggiore attenzione alle dosi e alle sinergie possibili tra i prodotti (es: glifosate-oxifluorfen).

Controllo biologico della cicalina metcalfa pruinosa.

Anno:2001

Autori:Angeli G., Girolami G., Finato S., Delaiti L.

Rivista:Terra Trentina N°47 (1) da pagina 34 a pagina 36

Il controllo della metcalfa pruinosa è piuttosto problematico a causa delle frequenti pullulazioni di questa cicalina. Buoni risultati si sono avuti in Trentino col contenimento biologico operato per mezzo della vespetta "Neodrino", che ha elevata affidabilità anche su vaste aree.

Parola d'ordine: prevenire.

Anno:2001

Autori:Scannavini M.

Rivista:Terra e Vita N°42 (13) da pagina 95 a pagina 96

Se in passato la difesa antiperonosporica era indirizzata verso trattamenti ad azione curativa, le attuali prospettive sono rivolte alla difesa preventiva a prescindere dalle cartteristiche dei principin attivi. Ecco una carrellata dei fungicidi antiperonosporici disponibili.

Peronospora della vite, un puzzle da ricomporre.

Anno:2001

Autori:Casagrandi M., Marzocchi L.

Rivista:Terra e Vita N°42 (13) da pagina 90 a pagina 92

Una corretta strategia di difesa dalla peronospora è basata su regole teoriche; nonostante ciò ogni ambiente caratterizza le scelte e molto dipende dall'esperienza personale. Per ottimizzare la lotta è utile riconoscere la pioggia infettante e perciò possederre un pluviometro.

Scelta della trapiantartrice nell'impianto del vigneto.

Anno:2001

Autori:Iacono F., Stefanini F., Ventura C.

Rivista:L'Informatore Agrario N°57 (8) da pagina 111 a pagina 113

Sono state messe a confronto due tipologie di trapiantatrici (Wagner e Clemens) con principi di lavoro stanzialmente differrenti. Dall'analisi dei risultati ottenuti emergono importanti considerazioni utili per la costituzione del nuovo impianto.