Anno:1998
Autori:Balsari P., Tamagnone M.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 111 a pagina 116
La sfogliatura meccanica in prossimità della fascia fruttifera permette un notevole miglioramento delle caratteristiche qualitative dell'uva, sia per una maggiore penetrazione dei fitofarmaci nei grappoli che per la migliore areazione degli stessi.
Anno:1998
Autori:Cesari A., Flori P., Ferri A., Frabboni B.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 105 a pagina 110
Gli autori analizzano due metodi diversi di valutazione della dose di fitofarmaco da distribuire sulla coltura: questa varia in conseguenza della tecnica di irrorazione seguita e soprattutto dello sviluppo della parte aerea della vite.
Anno:1998
Autori:Balsari P., Tamagnone M.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 99 a pagina 104
Sono state provate due irroratrici, una pneumatica ed una ad aeroconvezione, su viti allevate a Casarsa e a Guyot, con 100, 200 e 300 l/ha di soluzione e passando in tutti i filari o a filari alterni. Risulta efficace il trattamento con entrambe le macchine anche al volume minore purchè si effettui il passaggio in tutti i filari, soprattutto con avanzato sviluppo della massa fogliare.
Anno:1998
Autori:Raparelli E., Vannucci D., Pompi V., Leandri A.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 65 a pagina 70
La prova ha messo a confronto diverse modalità di distribuzione del fitofarmaco: basso volume (200 l/ha) con o senza carica elettrostatica e alto volume (600 l/ha): il la copertura è simile nel basso volume con carica elettrostatica e alto volume mentre è inferiore nella tesi a 200l/ha che evidenzia anche più perdite di prodotto a terra.
Anno:1998
Autori:Flori P., Frabboni B., Malucelli G., Musacci P.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 59 a pagina 64
Si è valutato il decadimento di cymoxanil, benalaxyl, metalaxyl, fenarimol, penconazole, triadimenol e procymidone in mosti sottoposti a vinificazione tradizionale: il solo ad aver subito una maggiore degradazione nella vinificazione tradizionale è stato il penconazolo.
Anno:1998
Autori:Conte E., Imbroglini G., Verdicchio S., Morali G.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 41 a pagina 46
L'intervallo di sicurezza viene fissato tenendo conto della curva di degradazione del fitofarmaco: sarebbe auspicabile invece che si tenesse conto del limite massimo ammesso dei residui, che nel caso del propargite a sette giorni sono già ben al di sotto del limite legale.
Anno:1998
Autori:Stefanelli G., Villani A.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 581 a pagina 584
Il pyrimethanil si è dimostrato pienamente efficace su Tocai in Friuli, mentre iprodione e benomyl non hanno garantito la totale sanità del prodotto. Un'alternanza di pyrimethanil e dicarbossimidi potrebbe proteggere al meglio la produzione evitando l'instaurarsi di ceppi resistenti.
Anno:1998
Autori:Brunelli A., Flori P.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 575 a pagina 580
I due principi attivi usati comunemente contro la peronospora si dimostrano validi antioidici, in condizioni di limitata pressione infettiva. La diclofluanide va usata a 100 g/ha di principio attivo mentre il folpet a 160 g/ha.
Anno:1998
Autori:Faretra et al.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 569 a pagina 574
Gli analoghi di sintesi delle strobilurine, azoxystrobin e kresoxim-methyl, sono stati posti a confronto con zolfo, dinocap e triazoli. In un triennio di prove hanno dimostrato un livello di protezione analogo o superiore alle tesi di confronto.
Anno:1998
Autori:Berchicci D., Colasurdo G., Garofalo N., Laccone G., La Porta G., Romualdi G., Stasi M., Vallillo E., Vetta N.
Rivista:Atti Giornate Fitopatologiche N°- da pagina 563 a pagina 568
Nel Molise una prova triennale ha messo a confronto diverse linee di difesa, con IBS e IBS + zolfo, anche su Aglianico del Vulture, particolarmente sensibile all'oidio. Tutte le linee di difesa hanno dimostrato un'elevata efficacia.