Danni quantitativi. Certamente il calo di produzione, specie in caso di infezioni importanti è da sottolineare. Frequentemente si verificano attacchi parziali che influiscono poco sulla quantità prodotta.
Danni qualitativi. Come evidenziato per la peronospora della vite, il danno diretto non è eccessivamente importante ai fini qualitativi, specie per l’uva da vino, in quanto gli acini che disseccano vengono in parte eliminati durante la pigiatura e comunque non ospitano ulteriori patogeni che possano inficiare la qualità del vino. In caso di forte pressione infettiva conviene comunque eliminare i grappoli molto colpiti in modo da evitare eccesso di tannicità. Il danno sulla foglia, quando particolarmente forte, diminuisce la superficie fotosinteticamente attiva, con ripercussioni negative sulla fisiologia della pianta e l’accumulo di metaboliti nel grappolo. È pur vero che, solitamente, si tendono ad avere sintomi più evidenti sul grappolo, che non sull’apparato vegetativo.
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