Portainnesti resilienti per far fronte all'emergenza climatica
Il portainnesto ha da tempo ormai assunto il ruolo di mediatore tra l'ambiente pedoclimatico e le caratteristiche varietali al fine di mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico
Vitigni da spumanti
Un articolo, pubblicato su Vitenda 2025, in cui si descrivono le caratteristiche agronomiche ed enologiche delle principali uve coltivate per ottenere vini spumanti
Il Piemonte e gli spumanti, due secoli di progresso enologico
Un interessante articolo, pubblicato su Vitenda 2025, che ripercorre le tappe storiche dello spumante piemontese e presenta i protagonisti fondamentali che hanno dato impulso a questo settore vitivinicolo.
Pratiche e trattamenti enologici
Un articolo pubblicato su Vitenda 2024, che raccoglie e descrive il Codex delle pratiche e dei trattamenti enologici che vengono effettuati in cantina al fine di ottenere prodotti bilaciati ed equilibrati
Vitenda 2025
Tantissimi articoli quest'anno; focus di viticoltura sui portainnesti e le loro funzionalità. Per quanto riguarda invece la parte enologica ci si sofferma sulla storia e la tecnica dei vini spumanti.
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Cliccando sull'immagine potrai visualizzare tutti i video realizzati da Vit.En. riguardo le lavorazioni del passato ed i cambiamenti che hanno caratterizzato la viticoltura e più in generale la campagna nel tempo.
Per approfondimenti in merito si rimanda ovviamente alla sezione specifica. In questa sede ci limitiamo a qualche considerazione generale.
L’Italia è sicuramente il Paese con più forme di allevamento, ma molte di queste sono rimaste nel vigneto dell’ideatore e ormai sono poche quelle che risultano diffuse;
Di conseguenza chiunque pensi di inventare una forma di allevamento, prima di proporla …ci pensi molto e, dopo che ha deciso, … ci pensi ancora;
Se in una zona c’è una forma prevalente (Guyot in Piemonte e molte altre zone, Pergola in Trentino e Alto Adige, Tendone in Abruzzo, Cordone speronato in Toscana, ecc.) è perché i nostri “Vecchi” hanno verificato essere quelle che meglio si adattavano ad un certo ambiente. Qualcuno, ammalato di innovazione, ha tentato di mischiare le carte invertendo le varie situazioni, ma … il proverbio “quello che è stato, torna” mantiene la sua validità.
È quindi scontato che la scelta di cambiare in modo radicale la forma di allevamento va prima attentamente valutata e sperimentata. La sperimentazione è un obbligo, il cambiamento è utile solo se conviene.
La forma di allevamento, come il sesto d’impianto, la tecnica di conduzione ecc. è solo uno degli elementi che possono produrre la qualità o l’eccellenza. Qualsiasi forma di allevamento in qualsiasi terreno da vigneto, con qualsiasi modo di conduzione e qualsiasi cantina può produrre il vino eccezionale. Ciò che fa la differenza è sempre… “la testa”.
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di Albino Morando, Sergio Lembo, Giulio Moiraghi, Fabio Sozzani. L'esperienza maturata con pubblicazioni quali L'Impianto del Vigneto e Vigna Nuova ha permesso la realizzazione di questa miniguida. In otto pagine e moltissime foto, le [...]
di Morando A., Quaglino A.da Quaderni di Vitic. Enologia Univ. di Torino n. 6 1982I sistemi di allevamento e relativi problemi di potatura della Provincia di Asti sono stati "censiti" nelle varie zone del territorio e studiati dettagliatamente [...]
di Arnulfo C., Morando A.da Quaderni Vitic. Enol. Univ. di Torino n. 6 1982Si presentano i sistemi di allevamento più diffusi in Langa e Monferrato, sia nella tradizione che attualmente, con le relative problematiche di lavorazione.
Di Tomasi D., Battista F.
Da Millevigne, 4 2014
Due forme di allevamento, Pergola e Guyot, sono state messe a confronto su Corvina in Valpolicella e Garganega nella zona di Soave, comparandone la gestione colturale e gli effetti sul vino.
Maurizio Gily
Millevigne, 2017, n.2, 20-23
A seguito della gelata di Aprile 2017 l'autore espone le tipologie di danno a cui sono esposti i vigneti e i possibili mezzi di contrasto: dalle "stufe" ai tempi e metodi di potatura alle [...]