Limpidezza: un vino brillante o cristallino denota l’assenza di difetti macroscopici o eventuali malattie e rifermentazioni indesiderate.
Colore: tralasciando la non banale, ma immediata differenza tra vinificazione in bianco o in rosso, il colore può dare indicazioni circa il carattere evolutivo, lo stato di ossidazione, la struttura più o meno marcata, la freschezza o la complessità del prodotto.
Fluidità: rappresentata dagli archetti che si formano sul bicchiere per l’elevata tensione superficiale del vino, legata alla volatilità dell’alcol etilico.
Effervescenza: prodotta dalla CO2 disciolta che viene liberata. Essa provoca schiume più o meno abbondanti e bolle più o meno grosse e numerose. Di queste ultime si valuta anche la persistenza, per verificare la bontà di uno spumante, e se ottenuto con metodo classico o Martinotti.