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Asti e Moscato d'Asti

Il presente

Il primo problema del vino base per l’Asti è la conservazione degli zuccheri originali. Con la loro fermentazione, il vino perde gli aromi ed assume un caratteristico gusto amarognolo, raramente gradevole: per questo sono pochissimi i Moscati secchi in commercio. Oggi, grazie agli impianti frigoriferi che consentono di mantenere la temperatura del mosto a valori di poco superiori a quelli di congelamento, si impedisce la fermentazione, rendendo possibile la conservazione del prodotto in vasca anche per anni, mentre in passato si doveva filtrare ripetutamente per bloccare il processo.

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Il Moscato Bianco di Canelli: storia e innovazione

di Lorenzo Tablino. Il Moscato Bianco ha una storia antica e illustre. Poichè il vino prodotto da questa magnifica uva ha sempre suscitato interesse e ammirazione, i suoi produttori sono rimasti al passo coi tempi utilizzando [...]

Bollicine in autoclave, due secoli di storia.

Lorenzo Tablino Da Millevigne n. 6 del 2012 Passo passo ecco la storia delle bollicine: dai primi esperimenti francesi del 1851 di Rousseau, al metodo Martinotti, il polo spumantistico canellese ecc.

Bollicine mon amour

Di Lorenzo Tablino Storia del perlage e tecnica di formazione delle amate bollicine con tutti gli elementi che intervengono nella loro formazione. Segue il metodo per una loro valutazione sensoriale e consigli per il giusto bicchiere da [...]

Asti e Moscato d'Asti, la lunga storia

Lorenzo Tablino Millevigne, 2017, 2, 42-43 Una storia iniziata nel 1865 a Canelli, quella dell'Asti, allora noto come Moscato Spumante, primo spumante italiano prodotto con Moscato bianco, qui raccontata passo dopo passo.