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Vit.En.

Vit.En

Elaborazione

Presa di spuma

Il vino base (mosto o mosto parzialmente fermentato per gli aromatici dolci), previa stabilizzazione colloidale e tartarica, viene immesso nell’autoclave, congiuntamente alla necessaria quantità di zuccheri, lieviti e sostanze nutritive, quindi portato ad una temperatura prossima ai 20° C. Appena è iniziato il processo fermentativo si può regolare la temperatura per avere un decorso veloce (20-25° C) o lento (16-18° C), tenendo conto che in quest’ultimo caso le bollicine formate saranno più piccole e più gradevoli sia alla vista che al palato. Operando opportunamente sulla valvola di sfiato dell’autoclave si può eliminare parte dell'anidride carbonica per raggiungere le quantità finali prefissate di zuccheri residui e di pressione. Quest’ultima, normalmente, si aggira sui 4-5 bar, per conservarne almeno 3,5-4,5 in bottiglia. Nel caso degli spumanti dolci la fermentazione va interrotta, al punto desiderato, raffreddando la massa in modo brusco per bloccare l’attività dei lieviti. Si deve quindi completare la stabilizzazione ed effettuare i controlli analitici ed organolettici.

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Bollicine in autoclave, due secoli di storia.

Lorenzo Tablino Da Millevigne n. 6 del 2012 Passo passo ecco la storia delle bollicine: dai primi esperimenti francesi del 1851 di Rousseau, al metodo Martinotti, il polo spumantistico canellese ecc.