Irrigazione in viticoltura oggi significa, in modo quasi esclusivo, sistemi fissi a goccia, anche se in certe aree della penisola sono ancora praticati interventi con sistemi irrigui sotto-chioma o sopra-chioma, purtroppo caratterizzati da apporti dispersivi e poco precisi. L'irrigazione a goccia è invece ideale perché consente di apportare alla pianta quantitativi di acqua modesti (anche solo pochi litri al giorno) alla giusta profondità (30 - 100 cm), rendendoli direttamente disponibili all’apparato radicale, con un considerevole risparmio idrico ed energetico. Inoltre, caratteristica che da sola potrebbe giustificarne la realizzazione, offre la possibilità di attuare la fertirrigazione per la più razionale distribuzione dei nutrienti con un preciso dosaggio dei quantitativi (anche piccole dosi di microelementi) e localizzazione degli stessi alla profondità ideale altrimenti impossibile. Per le sue caratteristiche di distribuzione dell’acqua un sistema a goccia è da considerare un metodo irriguo altamente efficiente (90-95% di efficienza), ma da utilizzare in modo appropriato, soprattutto per quanto concerne i turni di irrigazione, che devono essere programmati, frequenti e mai eccessivamente lunghi (APPROFONDIMENTO A).