Le PMP, ormai rigorosamente selezionate per tutti i portinnesti ammessi alla coltura (Mannini, pag 100) vengono coltivate prevalentemente in ambienti asciutti per assicurare la produzione di un legno sano. Le piante (2-3 metri tra le file e 1-2 m sulla fila) possono essere lasciate strisciare al suolo con tralci che arrivano a superare anche i 10-12 metri (nelle varietà più vigorose) ricoprendo tutta la superficie. I costi di gestione sono ridotti, ma risultano meno agevoli le operazioni colturali. Nelle zone più a nord è talvolta necessario coltivare le PMP su sostegni come spalliere, pergole o tendoni, proprio per preservarli da attacchi fungini, facilitare le operazioni di sfemminellatura e i trattamenti antiparassitari. Ovviamente agli ottimi risultati si associano elevati costi di produzione. Nel periodo tardo autunnale i tralci dei portinnesti vengono raccolti in fasci e preparati per l’impiego o la commercializzazione (90-200 mila talee/Ha).