I lunghi tralci un tempo venivano ripuliti di femminelle e viticci, nonché sgemmati a mano. Oggi l’operazione viene eseguita da apposite macchine che fanno avanzare il tralcio a circa un metro al secondo. La successiva operazione, detta tallonatura, consiste nel sezionare lo spezzone subito sotto la gemma (la quale favorirà l’emissione delle radici), lasciandolo lungo circa 40 cm. In altri Paesi, soprattutto Francia, si producono barbatelle anche più corte. Per esigenze particolari quali i barbatelloni si producono spezzoni di 70-90 cm. I tralci con diametro inferiore a 6-7 mm solitamente sono destinati alla produzione di barbatelle selvatiche. Il materiale ripulito viene confezionato in fasci di 200 pezzi, immerso in acqua per una intera giornata, trattato con antibotritici e quindi avvolto in film plastico, etichettato e conservato in frigorifero (1-3 °C, 90-95% di umidità).