Invece di essere poste a dimora in vivaio, le talee forzate si possono anche immettere in vasetti di cartone, mantenuti per 30-40 giorni in ambiente controllato e quindi venire subito destinate all’impianto nel vigneto nel mese di giugno.
In questo modo si evita la permanenza in vivaio che ovviamente comporta dei costi. Inoltre, la piantina non subisce traumi da trapianto sviluppando le radici da subito nel suo habitat definitivo.
Ulteriore vantaggio la possibilità di ordinare a febbraio una determinata combinazione clone-portinnesto ed averla in vigneto dopo appena quattro mesi.
Ci sono anche degli svantaggi: il terreno del vigneto è molto meno fertile di quello del vivaio, per cui si riduce lo sviluppo delle giovani piantine. Parte di queste non si svilupperanno affatto (la resa in vivaio può variare dal 60 al 90%) e quindi dovranno essere rimpiazzate l’anno dopo e la loro cura in vigneto è molto più difficoltosa che in vivaio.
Salvo casi del tutto particolari se ne giustifica l’impiego per piccoli appezzamenti, facili da gestire.