L’innesto è una pratica antica per molte piante. L’obiettivo del passato era soprattutto quello di cambiare la varietà.
Sulla vite si possono fare l’innesto e il sovrainnesto in campo, mentre per la produzione di barbatelle l’operazione viene fatta a tavolino. Il materiale (portinnesti e marze) viene preventivamente idratato.
Si può operare a mano, con la tecnica del doppio spacco inglese, molto valida perché i due bionti si uniscono per pressione, assicurando un attecchimento ottimale. Gli svantaggi sono l’esigenza di personale altamente qualificato con conseguenti costi maggiori.
Da decenni si opera prevalentemente a macchina potendo scegliere tra due tipi diversi: l’innesto a omega e quello ad incastro, attuabile con una macchina denominata Celerina.
Il primo, molto più diffuso, è rapido (circa 800 all’ora), richiede personale specializzato, ma formabile in tempi non lunghi. L’attenzione maggiore va posta nell’abbinare una marza con lo stesso diametro del soggetto.
Il secondo rimane maggiormente influenzato dalla precisione del taglio (che tende ad attenuarsi con l’usura) ed è meno veloce. Di recente è stata realizzata una macchina che sembra fornire risultati migliori rispetto a quelle tradizionali.
In tutti e tre i casi, vige l’esigenza di abbinare bionti con lo stesso diametro (aspetto che richiede comunque un occhio non solo esperto, ma anche attento), attrezzature perfettamente funzionali e una buona organizzazione aziendale complessiva.
L’innesto viene generalmente effettuato nel mese di febbraio fino alla fine di aprile. Questo è il termine ultimo in cui si possono ordinare particolari combinazioni d’innesto o varietà rare: sia ben chiaro che le barbatelle saranno disponibili solo a fine annata, quindi in pratica per l’anno successivo, a meno che non si scelga la strada dei vasetti.
Come accennato in precedenza, ogni tipo di innesto presenta pregi e svantaggi, ma tutti e tre possono portare risultati ottimi (piante sane e durature) o pessimi a seconda non solo di come è stata eseguita l'operazione, ma soprattutto di come è organizzata l’intera filiera.