L’ossigeno ha un’influenza notevole sia sulla moltiplicazione dei lieviti, sia sui fenomeni di ossidazione ed eventuale stabilizzazione della materia colorante, già a partire dalla vinificazione. Bisogna quindi dosarlo nei modi, ma soprattutto nei tempi più consoni per goderne dei benefici, scongiurando gli effetti negativi. Ogni rimontaggio fornisce al vino da 4 a 8,4 mg/l di ossigeno, che rappresentano la dose di saturazione a 20 °C. Questo deve far riflettere sulla quantità e durata dei rimontaggi, soprattutto nelle prime ore dopo la pigiatura, quando non è ancora in atto l’attività riducente della piena fermentazione. L’ossigeno ha comunque una notevole importanza per la moltiplicazione dei lieviti e per la loro attività fermentativa, in quanto favorisce la produzione di acidi grassi (costituenti indispensabili della parete cellulare), facilitando i rapporti della cellula stessa con l’esterno, che si traduce con un'elevata attività microbica e fermentazioni regolari.