Il vecchio detto “chi pianta in autunno guadagna un anno” può mantenere la sua validità, perché nel periodo invernale la temperatura del suolo consente l’attività radicale. Inoltre, nelle aree ad intensa piovosità primaverile, può risultare difficile avere il terreno in tempera, adatto alla messa a dimora. L’impianto autunnale è quindi la norma per gli ambienti caldi, specie se a piovosità prevalentemente invernale, dove è importante che la nuova piantina riesca a radicare in fretta per sopportare meglio la siccità estiva. Nelle zone fredde è comunque ormai più frequente l'impianto in primavera anche perché gli svantaggi per l’impianto in autunno possono essere: terreno non pronto, ad esempio per la presenza di blocchi di marna non ancora sgretolati dall’azione del gelo e disgelo; siccità invernale, più probabile al nord, che potrebbe disidratare le piantine; danni da freddo se la parte di barbatella fuori terra non è adeguatamente protetta.