Perdita di produzione. La botrite provoca un sensibile calo quantitativo, in quanto gli acini attaccati dal fungo subiscono senza protezione alcuna i processi di evapotraspirazione ad opera dell’ambiente esterno. Ciò provoca una perdita di acqua e, inevitabilmente, di peso. Il fenomeno si verifica in maniera eclatante soprattutto a seguito di forte pressione infettiva, ma i danni qualitativi sono comunque ben più gravi rispetto alla perdita di produzione.
Danni qualitativi. Se per quanto riguarda l’uva da tavola il danno diretto, anche solamente estetico, causato da B. cinera provoca un sensibile deprezzamento del prodotto, per l’uva da vino diventa fondamentale anche il danno indiretto provocato dal fungo. Le modificazioni biochimiche che avvengono a carico dell’acino infatti, come il metabolismo degli zuccheri, fenomeni di ossidazione, incremento dell’acido acetico, variazione degli aromi e molto altro, si ripercuotono anche sulla qualità del vino che ne deriva (Lavezzaro et al., 2013), purtroppo con inefficiente capacità di recupero in cantina.