Già nel 1877, la Commissione Ampelografica delle province subalpine elencò numerose varietà, tutte verosimilmente ascrivibili al “Petit rouge”. Fra i vitigni più coltivati attualmente in Valle, si presenta molto vigoroso, la cui buona fertilità delle gemme ne assicura abbondanti produzioni anche se irregolari. Gli acini sferici e dalla buccia sottile vanno a comporre un grappolo grande e mediamente compatt che risulta inoltre piuttosto sensibile al mal dell’esca. Se vinificato dona un prodotto dal profumo intenso e vinoso, di corpo e alcolicità discreti.