Stagionatura. Rigorosamente all’aperto per 2-3 anni.
Preparazione delle doghe. Le assi tagliate a spacco vengono passate in una macchina che, in automatico, conferisce la caratteristica forma assimilabile ad un doppio trapezio unito dalle due basi maggiori.
Montaggio. Con l’ausilio di un cerchio di servizio si dispongono le doghe fino a completamento. Quindi si aggiungono altri due cerchi di lavoro, che consentono di fissare questo “abbozzo” della botte e di poterlo spostare.
Piegatura. Un braciere posto all’interno sviluppa temperatura che scalda il legno gradualmente e facilita l’operazione della piegatura, ottenuta con un nodo scorsoio di acciaio. Ad operazione completata un cerchio andrà a fissare le doghe per mantenere la forma ormai definitiva della botte.
Tostatura. L’intensità e il tempo di riscaldamento e la conseguente tostatura interna delle doghe hanno una influenza proporzionale sul rilascio di sostanze terpeniche e tanniche da parte del legno. Le tostature bassa e media (10-30 minuti), effettuate con parziale copertura superiore e temperature non elevate, sono ideali.
Formazione della capruggine e del pettine. Una macchina apposita, munita di frese e dischi di taglio, ottiene, con un unico passaggio, l’incastro che ospiterà il fondo e la parte sporgente, detta pettine.
Produzione dei fondi. Le doghe dei fondi sono le uniche che vanno assemblate: con chiodi di acciaio, pioli di legno o ad incastro. Segue il taglio circolare, l’assottigliamento ai bordi e la piallatura da entrambi i lati. I fondi vengono applicati allentando i cerchi, prima da un lato e poi dall’altro.
Rifinitura esterna della botte. La rotazione della botte rende relativamente rapida la rifinitura esterna, effettuata comunque in due tempi per spostare alcuni cerchi e completare l’intervento su tutta la superficie.
Produzione e applicazione dei cerchi definitivi. I cerchi sono in acciaio dolce (moietta), zincato, che deve prima passare in due rulli disassati per la necessaria scampanatura (forma a tronco di cono). Quindi vengono giuntati con rivetti di acciaio dolce, ribattuti e infine applicati. La battitura dei cerchi è solo in parte manuale. In fase finale si opera con l’apposita macchina idraulica che schiaccia i cerchi in modo uniforme e controllato.
Operazioni conclusive. Gli ultimi interventi, talvolta ormai totalmente meccanizzati, riguardano la formazione del cocchiume con relativa tostatura e la marchiatura della botte, tradizionalmente effettuata a fuoco e oggi eseguita, nelle grandi aziende, con il raggio laser, in grado di produrre qualsiasi scritta o disegno: volendo una vera e propria etichetta del vino da contenere.
Confezionamento. La barrique finita, non verniciata perché il taglio a spacco assicura la perfetta tenuta delle doghe, anche del fondo, viene avvolta con film plastico trasparente ed è pronta per la spedizione.