(234 a.C. – 149 a.C.) L’origine contadina della propria famiglia condizionerà a tal punto la sua mentalità da indurlo a dedicare una delle sue opere più complete proprio all’agricoltura. Nel suo “De Agricoltura”, dedica quasi un quarto dei 162 capitoli alla vite. Suggerisce l'acquisto di un buon podere, dando importanza prioritaria alla vite e persino alla coltivazione dei salici per produrre i vimini necessari alla legatura dei tralci.