Incisa, nel 1852, ipotizza una sua origine francese mentre Di Rovasenda, nel 1877, lo definisce come autoctono del pinerolese. Conosciuto anche con i sinonimi Gros d’Henry e Doun d’Henry è piuttosto sensibile a oidio e peronospora e ben resistente a marciume e brinate primaverili. Soggetto a colatura e acinellatura dà produzioni non sempre costanti. Spesso usato in uvaggi se vinificato in purezza produce un vino leggero e di corposità media.
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