Altro ibrido siglato IV/31, ottenuto in Veneto dal Dalmasso nel ’36 incrociando Barbera e Nebbiolo (ma della tipologia di Dronero, quindi in realtà Chatus). Lo scopo era di combinare la qualità del Nebbiolo con la resa e la resistenza del Barbera. Ha media resistenza a peronospora e oidio e maturazione medio-tardiva. La foglia è medio-piccola, pentagonale, il grappolo medio, piramidale, talvolta alato e serrato, acino piccolo, ellittico, con buccia molto ricca di pruina, spessa, consistente e di colore nero-blu. Se ne ricava un vino leggero, semplice e poco alcolico. In Piemonte era utilizzato sia come uva da mensa che da vino e nel 2000 era censito su 32 ettari, per cui scarsamente diffuso.
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