Presenta analogie con le Corbine citate da Di Rovasenda nel 1877 ma le sue origini sono ignote (si ipotizza una provenienza dalla zona del Vicentino). Piuttosto diffuso in Valsugana lo si trova spesso mescolato con altre varietà come Pavana e Negrara. Presenta foglia pentagonale a 5 lobi, grappolo maturo medio grande e conico, acino grosso blu scuro. La produzione è sempre abbondante e dà un vino rosato-granato, arricchito da note fruttate, di leggera corposità e leggermente acidulato, vegetale e amarognolo. Adatto sia a vini fermi che per uvaggi.
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