Nonostante le origini antiche questa varietà è oggi presente solo in Val di Non e Valsugana. Viene citata la prima volta dall’abate Silvestro Quadri nel 1762 e nel 1898 da Edmund Mach col sinonimo Valderbara. Maor in dialetto locale significa “primo fieno” e il vino che ne deriva è un bianco fresco, dal profumo fine e intenso con note fruttare e buona acidità, struttura media e leggermente acidulo. Per vini fermi, sia in purezza che in uvaggi, ben si presta anche alla spumantizzazione. Iscritto al Registro nel 2009 è attualmente in osservazione.
X